“Ho depositato, in Senato, alcuni emendamenti al Ddl “Abilitazione all’esercizio della professione di avvocato durante l’emergenza COVID-19″, per favorire una rapidissima conversione, senza rinunciare a rappresentare alcune delle istanze che vengono dalle associazioni dei praticanti avvocati. Mi batto al loro fianco, fin da quando ho presentato la prima interrogazione parlamentare, il 16 aprile dello scorso anno, ed è giunto il momento di dare risposte immediate alle loro lunghe attese. Tra gli emendamenti da me presentati, c’è la proposta di prevedere la possibilità per i candidati di poter scegliere senza alcun vincolo, per assicurare coerenza con la specializzazione acquisita nel corso della pratica forense, uno tra i tre diritti sostanziali (civile, penale o amministrativo) e, dunque, eliminare la previsione secondo cui la materia oggetto della seconda prova orale debba essere diversa da quella già scelta in sede di prima prova orale. Altri emendamenti intervengono sui tempi dell’esame e sulle tracce. È necessario, piuttosto, che la commissione centrale, con l’ausilio del Consiglio nazionale forense, provveda non solo all’individuazione delle linee generali, ma anche alla formulazione dei quesiti che dovranno essere oggetto della prima prova orale. In tal modo, si potrà garantire, effettivamente, omogeneità e coerenza nella valutazione di tutti i giovani aspiranti avvocati. È necessario assicurare che candidati e commissari svolgano gli esami in sicurezza, ed è, al contempo, fondamentale, garantire loro serietà e trasparenza”. Lo dichiara la Sen. del Gruppo Misto, Sandra Lonardo.