Povertà è condizione economica in cui è difficile soddisfare bisogni percepiti come primari da una determinata società. Le scienze sociali definiscono in questo modo il concetto di povertà nel sistema capitalistico andando anche oltre la mera accezione dei bisogni primari e coinvolgendo la qualità della vita di larghe fasce di società in rapporto a chi possiede di più e chi possioede largamente di meno. La definizione è di per se scolastica e poco si attaglia a quello che è oggi, nel mondo occidentale, il divario tra chi ha e chi ha sempre meno. La crisi ecnomica del 2008 prima e quella conseguente al covid poi ha aumentato la forbice scatenando una sudamericanizzazione dei rapporti di forza, un divario sempre più esteso tra classi ricche ed estrema povertà, la scomparsa quasi totale di quel ceto medio che nei decenni aveva garantito sviluppo e crescita in modo diffuso. Una situazione che rischia la incontrovertibilità. E allora che fare? La ricetta è quella della fraternizzazione. Il messaggio di Papa Francesco, nella enciclica “Fratelli Tutti, è un tentativo di contenimento della deriva in atto ripreso dal Dossier Povertà 2020 , edito dalla Caritas di Benevento a cura di Maria Pia Mercaldo e presentato oggi pomeriggio presso la curia beneventana. “O tutti salvi o tutti accoppati”, recitava un murale della Grande Guerra. Oggi la situazione presenta molte analogie.
Uno dei fattori di impoverimento è il gioco d’azzardo. L’utopia di svoltare attraverso il gioco, fonte del baratro in cui precipitano interi nuclei familiari.