Si è conclusa con successo la seconda edizione del Festival delle Foreste. Un’edizione difficile da realizzare vista la pandemia da coronavirus, ma che è riuscita lo stesso a portare a Longarone turisti, esperti, giornalisti, visitatori e curiosi. Numerosi i dibattiti che hanno caratterizzato le giornate del Festival all’insegna della rincorsa alla sostenibilità, allo sviluppo armonico con l’ambiente e alla tutela del patrimonio liquido e forestale. Interessantissima è stata la conferenza su “I patrimoni liquidi e forestali del bacino della Piave per uno sviluppo più sostenibile”, mirata ad approfondire le opportunità progettuali legate ai temi della gestione delle foreste e dell’acqua, dello sviluppo sostenibile e dei patrimoni naturali e culturali collegati all’elemento liquido, nelle declinazioni uniche e irripetibili che caratterizzano molti dei territori ricadenti nel bacino del fiume Piave.
Si sono discussi i possibili ambiti di valorizzazione del contesto storico ereditato in chiave eco-museale, sia il collegamento dello stesso a nuovi sistemi di produzioni volti a conferire alla risorsa legno un valore aggiunto in collaborazione con la rete mondiale Unesco dei Musei dell’Acqua e del Centro internazionale civiltà dell’acqua, in cooperazione con Veneto Agricoltura, Consorzio Bim Piave e Venetian Cluster. Un momento di approfondimento e dibattito finalizzato ad approfondire le opportunità progettuali legate ai temi della gestione delle foreste e dell’acqua, dello sviluppo sostenibile e dei patrimoni naturali e culturali collegati all’elemento liquido, nelle declinazioni uniche e irripetibili che caratterizzano tali territori.
Oggi è possibile valorizzare maggiormente su scala mondiale tali patrimoni unitamente agli aspetti produttivi, se opportunamente collegati all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, agli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile e al Green Deal della Commissione Europea. Partendo dal patrimonio forestale della Serenissima e dai sistemi di gestione collegati all’uso sapiente dell’acqua, tramite avanzatissimi opifici idraulici e l’efficiente trasporto basato sulla fluitazione nel Piave, si sono discussi sia i possibili ambiti di valorizzazione del contesto storico ereditato in chiave eco-museale, sia il collegamento dello stesso a nuovi sistemi di produzioni volti a conferire un valore aggiunto alla risorsa legno.
L’evento è stato promosso dalla Rete Mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua, dal Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua e dal Water Museum of Venice in collaborazione con Veneto Agricoltura, Venetian Cluster e Consorzio BIM Piave. Il seminario ha visto la partecipazione e gli interventi di Giustino Mezzalira (Coordinatore Comitato Scientifico del Festival delle Foreste) e di Eriberto Eulisse (Direttore della Rete Mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua e del Centro