“Dal 2010 e fino al 2015 l’Asia, di accordo con il comune di Benevento, si è resa disponibile a utilizzare la prestazione di soggetti percettori di indennità in deroga ed ex dipendenti di aziende. Ma la legge regionale n.14/2016 recante ‘Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti e dell’economia circolare’ all’art.44 prevede testualmente che: “(…) è fatto obbligo al soggetto affidatario di utilizzare le unità di personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania costituiti ai sensi della legge regionale n.10 del 10 febbraio 1993 e delle società ad essi partecipate, anche in via indiretta, già dipendenti alla data del 31 dicembre 2009, ancorché interessate da collocazione in mobilità, sospensione o cassa integrazione ovvero da licenziamenti per fatti non imputabili ai lavoratori e per i quali pende contenzioso in sede giurisdizionale, con priorità per il personale assunto alla data del 31 dicembre 2001. Fino al completo reimpiego delle unità di personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania è vietato procedere a nuove assunzioni per lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti”.
In sostanza, la normativa prevede che tutti i soggetti gestori dei servizi di gestione dei rifiuti, ivi compresa l’Asia, che intendano procedere all’assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato debbano obbligatoriamente coprire il proprio fabbisogno ricollocando prioritariamente tutto il personale dei Consorzi di Bacino.
In più l’art. 1, comma 3 del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica di cui al d.lgs. 175/2016 prevede che le società a controllo pubblico abbiano l’obbligo di reclutare il personale tramite procedure concorsuali e selettive che si conformino a: una adeguata pubblicità della selezione e modalità di svolgimento che garantiscano l’imparzialità e assicurino economicità e celerità di espletamento; adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti; rispetto delle pari opportunità tra lavoratrici e lavoratori, decentramento delle procedure di reclutamento.
“Dal quadro normativo esposto – spiega l’amministratore unico dell’Asia, Donato Madaro – appare evidente la impossibilità dell’Asia di impiegare ancora gli ex Lsu. Da parte nostra non c’è stata alcuna irregolarità, come ha sancito anche il giudice del lavoro nelle sentenze pronunciate avverso i ricorsi presentati dagli ex lavoratori socialmente utili presentati negli anni scorsi”.