C’era attesa per la conferenza stampa di Altrabenevento sulla questione del bando periferie e dei sette milioni di fondi per la riqualificazione di un’area che tanto periferia non è ma che verrà ridisegnata con tanto di colata di cemento per la costruzione di un parcheggio sotterraneo a Piazza Risorgimento e di un palazzo di 17 metri al posto del Terminal bus. Alla riunione presso la cooperativa Il Sale della Terra una presenza folta di ex amministrarori, Fausto Pepe, e di consiglieri di opposizione Di Dio e Mollica e una copiosa partecipazione di esponenti del mondo della cultura, dei saperi, della cittadinanza attiva. L’intervento in loco fa capo alla società Lumode, made in Gricignano d’Aversa, e si inquadra nel progetto “La Città di tutti, la Città per tutti”, comprensiva di 17 progetti in totale, che la giunta comunale approvò con delibera 121 del 29 agosto 2016, poco dopo il suo insediamento. Nove mln e mezzo di euro il costo complessivo, di cui 2 e mezzo è la quota di Lumode in compartecipazione per un intervento che prevede “manutenzione, riuso, rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture esistenti” così recita il Bando ministeriale. Altrabvenevento contesta in nuce la ratio di ciò che reputa più vicino ad una speculazione edilizia vera e propria che ad una operazione di rilancio urbanistico di una parte centrale della città. E ne spiega le ragioni. “Lumode partecipa con un capitale di due milioni a fronte di una gestione trentennale delle strutture ed a prezzi di mercato decisamente al ribasso, 5 euro al metro quadro per i locali commerciali e la ridotta utilizzazione dei parcheggi al 40%. In rapporto ai prezzi di mercato della
zona, Lumode dovrebbe triplicare la sua compartecipazione per realizzare il suo profitto. Dal punto di vista meramente architettonico, la nuova “veste” di Piazza Risorgimento è altro rispetto al concetto razionalista voluto da Luigi Piccinato, il grande archiettto lombardo che la disegnò nel 1933 con l’allora dicitura di Piazza della Rivoluzione. Il verde, sostiene l’associazione, diventa marginale sostituito da un porticato che stravolgerebbe il disegno orginario”. Corona batte anche sul versante del Terminal. ” I piani urbanistici del Comune non hanno mai previsto lo spostamento del terminal in altra sede. Trasferirlo allo stadio presupporrebbe una organizzazione poderosa che il Comune in dissesto non potrebbe permettersi”. Il leader di Altrabenevento, tornato dopo un periodo di assenza dovuta anche ai provvedimenti disciplinari subiti, fa sapere che tutto il dossier verrà portato all’attenzione della Procura della Repubblica e al cospetto del Consiglio dei Ministri “per chiedere che sia rivista la valutazione dei progetti del Comune, sia cancellato il piano relativo alla costruzione del palazzo al posto del terminal e sia consentita la utilizzazione di 18 mln dello Stato per interventi di vera riqualificazione delle vere periferie”.