La lunga giornata dei lavoratori della Samte. Disperazione e speranze ridotte a lumicino, è questa la sensazione che emerge dalla protesta dei 41 che non si arrendono diavanti alla prospettiva di finire tutti licenziati se non verrà escogitato un piano industriale da proporre al Ministero del Lavoro e se tutto l’ingranaggio del ciclo integrato dei rifiti non troverà la sua applicazione. Oggi è tutto sub iudice, dall’Ato alla Samte, in attesa del benestare del concordato, un vero cane che si morde la coda, un vero e proprio vicolo cieco dal quale nessuno, oggi, sa come uscirne. I lavoratori, ancora pochi dinanzi le mura della Rocca, chiedono che la prvincia si faccia carico del pagamento di parte degli arretrati e attendono, compostamente seduti, l’inizo del alvori del consiglio provinciale che si riunisce in forma straordinaria per dire no alla prospettiva dell’allocamento a Casalduni dei rifiuti matropolitani. Antonio Tizzani della Cgil funzione pubblica.