Clemente Mastella e l’autunno caldo che potrebbe profilarsi alle porte. Il sindaco è impegnato su più fronti ma tutti convergenti o per meglio dire funzionali alle sue velleità di ritorno a quei palcoscenici cui, forse, aveva pensato di rinunciare fino a tre anni fa. La crisi di Governo lo vede al centro di disquisizioni argute riprese dai maggiori network nazionali. Fortemente avverso ad elezioni in tempi brevi, auspica che vi si possa arrivare nello spazio di sei otto mesi ma un Governo di legislatura e di alto profilo lo intriga maggiormente anche perchè potrebbe proporre la moglie sia per un incarico di sottogoverno, sia per una eventuale rielezione. Renzi potrebbe essere l’inerlocutore giusto con la regia dell’amico Della Valle. Il condizionale, di questi tempi è imperativo. Sembra un ossimoro ma non lo è. Ciò che è valido oggi può non esserlo domani e questo il Ceppalonico lo sa bene. Così come sa bene che le tensioni interne alla sua maggioranza a Palazzo Mosti potrebbero nuocergli nelle alchimie tattiche in vista delle regionali. Una maggioranza chiassosa sarebbe da evitare, il mugugno di molti pure. La novità di un nuovo gruppo formato da Vizzi Sguera, Scarinzi, che dovranno far capire se intenderanno o meno abbandonare Forza Italia, arricchito da Luca Paglia, Angelo Feleppa, Marcellino Aversano preoccupa e parecchio il sindaco. Una maggioranza che si trasforma e non in senso positivo per lui. E poi c’è la pattuglia dei Moderati, da sempre critici per quanto riguarda l’azione di Governo. Giorni fa un conciliabolo con Antonio Puzio all’interno del quale, pur confermando la sostanziale adesione, il gruppo ha fatto capire che non verranno interpretate in maniera positiva le proposizioni di quanti avanzano appetiti provenendo dallo schieramenmto opposto e in qualche caso già soddisfatti da Mastella. Un concetto ribadito dallo stesso Puzio ai nostri microfoni
Insomma, un quadro politico interessante nel quale Mastella sa districarsi e bene. I tavoli su cui sta giocando sono tutti caldissimi e tutti in continuio divenire, ma è il terreno su cui il sibndaco si muove meglio in senso assoluto.
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