Illustre Ministro, Le scriviamo per segnalare l’accertata contaminazione da tetracloroetilene dei pozzi di proprietà del Comune di Benevento utilizzati tuttora per fornire acqua nei quartieri Libertà, Ferrovia e Centro Storico.
Dopo le nostre ripetute segnalazioni, l’ARPAC – Dipartimento di Benevento ha effettuato esami sui campioni di acque profonde prelevati il 2 gennaio scorso nei pozzi denominati Pezzapiana e Campo Mazzone, riscontrando in ambedue i casi un valore di tetracloroetilene superiore alla Soglia di Contaminazione, cioè 1,1 microgrammi/litro (Tabella 2, allegato 5 alla Parte IV del D.Lgs 152/06). L’ARPAC ha scritto: “In relazione al parametro Tetracloroetilene, si precisa che esso risulta SUPERIORE al limite imposto dalla Tabella 2, allegato 5 alla Parte IV del D.Lgs 152/06, ma, considerando l’incertezza di misura stimata […] il valore misurato può essere ricondotto al limite imposto con un livello di confidenza del 95%”. (consultare allegato 1).
I risultati di tali esami sono stati comunicati dall’ARPAC il 16 gennaio, al Comune di Benevento, al gestore idrico GESESA, alla ASL, all’Ufficio Ecologia della Regione Campania, alla Provincia- Settore Territorio ma l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Clemente Mastella si è limitata a diffondere, sempre in data 16 gennaio, una nota alla stampa per “ribadire” che da un incontro con il gestore e gli enti di controllo non sono emersi valori tali da dimostrare che i pozzi sono contaminati.
Nessun’altra informazione ai cittadini è stata fornita fino al 4 febbraio quando la nostra associazione ha pubblicato la nota dell’ARPAC del 16 gennaio. Il giorno dopo, 5 febbraio, il Servizio Ecologia della Regione Campania con lettera prot. 77096 ha chiesto chiarimenti all’ARPAC (consultare allegato 2) evidenziando alcune presunte contraddizioni e chiedendo al Comune di Benevento “di trasmettere, con la massima urgenza, la destinazione d’uso dell’area di localizzazione dei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzone, atteso che i valori sono prossimi al valore soglia CSC di cui alla citata Tabella 2 dell’Allegato 5 del titolo V (Bonifica di siti contaminati) alla parte IV del D.Lgs 152/06 e smi”.
Con la stessa lettera la Regione-Servizio Ecologia ha chiesto alla Provincia di Benevento di “svolgere le opportune indagini volte ad identificare il responsabile dell’evento di potenziale superamento e sentito il Comune, di informare lo scrivente settore, ai sensi dell’art. 244 del D.Lgs 152/06, se ricorrono le condizioni per dare avvio alla procedura per la bonifica dell’area interessata dal fenomeno”.
Il giorno dopo, 6 febbraio, il Comune di Benevento con la nota prot. 12783 ha scritto alla GESESA per chiedere immediate analisi su terreno e acque sotterranee precisando che solo a seguito di tali risultati si valuterà se procedere o meno con le procedure per eventuali bonifiche.
Infine, il 7 febbraio, ha scritto la Provincia-Settore Tecnico-Servizio risorse Idriche- (vedere allegato 3) per chiedere chiarimenti all’ARPAC sugli esami effettuati e sapere “se quanto verificatosi è un fenomeno isolato o trattasi di fenomeno che ha la sua storicità”.
Insomma, signor Ministro, siamo tornati al punto di partenza! Se non si trattasse di una situazione estremamente seria si potrebbe scrivere una di quelle esilaranti storie di burocrazia di altri tempi.
Invece siamo nel 2019 e considerata la gravità della situazione, Le chiediamo un intervento immediato affinchè i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni siano chiusi in attesa di bonifica, considerato che l’ARPAC ha accertato che il tetracloroetilene è presente nella falda della piana di Benevento da oltre 15 anni.