“Come volevasi dimostrare. La Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello che nell’agosto 2016 aveva revocato il fallimento dell’Amts, stabilito e la Giunta Mastella ha collezionato l’ennesima magra figura della sua gestione. A questo punto, il fatto che il Comune non si sia costituito nel giudizio in Cassazione è gravissimo e nei mesi scorsi lo abbiamo ribadito fino alla sfiancamento. Il comportamento seriamente omissivo da parte dell’Amministrazione Mastella potrebbe aver prodotto un danno erariale per l’ente. Il Sindaco, come un novello Ponzio Pilato, ha fatto una precisa scelta politica e ha deciso di seppellire l’Amts prim’ancora che l’azienda esalasse l’ultimo respiro. La sentenza della Cassazione certifica che l’Amts non sarebbe dovuta fallire. Ma Mastella invece di combattere per salvare una partecipata del Comune e il futuro dei lavoratori, ha preferito lavarsene le mani perché la giudicava un peso troppo gravoso. Sapeva che occorreva coraggio per governarne i processi di sviluppo e lui, sin dal suo insediamento, non ne ha mai avuto. La precedente Amministrazione aveva lottato per difendere l’azienda e presentando reclamo in Appello era riuscita ad ottenere l’annullamento della sentenza dichiarativa di fallimento e, cosa più importante, il ritorno in bonis dell’azienda con tanto di disposizione al Tribunale di Benevento di omologare il concordato così come era stato proposto originariamente. Sulla questione Amts ha le sue responsabilità anche il Consiglio comunale che, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, per quel che riguarda la maggioranza non ha mai mosso un solo dito per salvaguardare il destino dell’Amts. Pur di non riconoscere la bontà e la veridicità dalle argomentazioni addotte dalla precedente amministrazione, con un atteggiamento degno del più becero spoil system, hanno lasciato morire l’azienda per favorire l’ingresso del privato. E ora si trovano in una situazione di grande imbarazzo perché di fatto, il cuore dell’Amts ha ripreso a battere. La società è viva e vegeta, ma completamente denudata delle sue risorse. “