Blitz delle rappresentanze sindacali della Provincia di Benevento alla Rocca dei Rettori per protestare contro quella che viene definita la “pesante situazione amministrativa, finanziaria, normativa in cui versano questi Enti”. I dipendenti della Provincia di Benevento, nell’ambito della giornata di sciopero nazionale dei lavoratori delle Province, hanno voluto sottolineare come a fronte “di un prelievo forzoso “monstre” da 2 miliardi di Euro in 3 anni per ripianare il deficit dello Stato e quasi paralizzate dall’esodo forzato in 2 anni del 50% delle risorse umane, le Province debbono comunque continuare a garantire i servizi fondamentali. Tanto più dopo la bocciatura del referendum costituzionale dello scorso dicembre che ha confermato nella Costituzione della Repubblica la dignità di questi Enti: dunque, le Province esistono e debbono produrre sul territorio i servizi essenziali legittimamente richiesti dai cittadini. Nel concreto, tuttavia, non possono farlo: senza soldi e senza dipendenti come sono. 
Questo il motivo delle proteste nazionali”. Una situazione paradossale cui deve essere posto rimedio: questo il senso della protesta odierna. “Nel Sannio la situazione dei conti del Bilancio della Provincia si mantiene ancora sotto controllo, dice Giannaserena Franzè, segretario sannita della Cgil Funzione Pubblica. Altrove la situazione è drammatica. Ma questo non deve indurre a ritenere che il quadro d’insieme sia ottimale. La Provincia di Benevento ha ridotto i propri dipendenti di oltre 200 unità in 4 anni e questo è sintomatico di uno stato dell’arte che definire preoccupante è un eufemismo”. I dipendenti si chiedono che cosa intende fare lo Stato. Il referendum del 4 dicembre 2016 ha sancito che le Province debbano restare in vita ma il Parlamento ancora non ha deciso se “cancellare” un ulteriore prelievo di denaro dai Bilanci delle Province per il 2018: se mantiene questa assurda misura, anche la Provincia di Benevento rischia il collasso senza alcuna “mala gestio” e per colpe non sue.
