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Avellino, capitan D’Angelo: “Inzaghi è rimasto a Berlino”

Avellino, capitan D’Angelo: “Inzaghi è rimasto a Berlino”

19 Settembre 2017 | by Alberto Tranfa
Avellino, capitan D’Angelo: “Inzaghi è rimasto a Berlino”
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Un pareggio strappato con il cuore. Un goal per lui, il piccolo Giuseppe ma per tutto Avellino, con tanto di dedica davanti alle telecamere.  Angelo D’Angelo, il capitano, è riuscito a  sfondare  il bunker veneziano, evitando cosi ai lupi la seconda sconfitta consecutiva, la prima interna. Ed è simpatico pensare che al cospetto di un muro alzato dalla retroguardia veneta  sia stato proprio uno che dell’altezza non fa la sua arma migliore a buttare giù, con un colpo di testa,  il fortino ideato e pensato da Pippo Inzaghi.
Il calcio regala giornate cosi: ieri il capitano festeggiava il suo trentaduesimo compleanno, ma a spegnere le candeline è stato anche il suo figlioletto e una sconfitta proprio non era il modo giusto per festeggiare. E cosi, di cuore e di grinta il gol del pareggio ha regalato a lui e alla squadra una giornata meno amara. Gara strana quella del Partenio – Lombardi: i lupi, dopo un primo tempo a tratti noioso, nella ripresa hanno spinto sull’acceleratore. Il Venezia, però, ha nel Dna il carattere del suo allenatore e d’astuzia ai dieci dal termine è arrivata la doccia gelata. Solo a quel punto qualcosa però si è mosso nell’animo della squadra di Novellino, reo dal canto suo di aver fatto qualche scelta azzardata. Il capitano ha preso sulle spalle la sua squadra, l’ha caricata e nel modo più inaspettato ha realizzato il goal scaccia-crisi.
Non era facile trovare gli spazi giusti per far male al Venezia, hanno giocato con dieci uomini dietro la linea della palla. Non meritavamo nemmeno il pareggio, certo però potevamo essere più incisivi e pericolosi “. Ha  ammesso il centrocampista biancoverde in conferenza stampa che poi ha aggiunto un po’ di pepe alle parole di Inzaghi al quale il pari è stato stretto. “Complimenti al Venezia per la partita da B, ma Inzaghi è rimasto a Berlino“. Un po’ piccante, un po’ dolce, come cosi solo capitan D’Angelo sa essere.

 

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