Novità e non di poco conto nell’ambito della vicenda mensa. Sembra essere venuta a cadere la pregiudiziale contenuta nel regolamento varato dal comune in riferimento al bando della refezione scolastica da opporre alle ditte che sono in lizza per aggiudicarsi il servizio ad oggetto. Non l’impegno bensì l’obbligo del Comune a provvedere all’assorbimento di tutta la forza lavoro precedentemente impegnata. Una decisione che si potrebbe definire saggia anche perchè lo scontro con i sindacati, ma sarebbe meglio dire con la sola Cgil, avrebbe dato la stura ad un contenzioso lungo e dagli esiti imprevedibili. Palazzo Mosti ha preferito non assommare problemi a quelli già sul tappeto ed ecco che a sorpresa chiarisce che l’articolo 30 del Capitolato d’appalto debba essere integrato con l’articolo 50 del dlgs numero 50 del 2016 modificato dall’ulteriore decreto legislativo numero 56 del 2017 nel rispetto della nuova normativa in materia di codice degli appalti. In parole povere anche il Comune ora fa intendere che “all’atto dell’avvio del servizio dovrà essere utilizzato in via prioritaria il personale già adibito al servizio da parte del gestore uscente”. Soddisfazione da parte della Cgil che era scesa sul terreno dello scontro frontale con l’Amministrazione proprio per i tentennamenti di Palazzo Mosti ad accogliere la sottile ma dirimente variazione lessicale da impegno ad obbligo che permeava l’intera questione.
“Solo su pressione della Cgil siamo giunti a questa conclusione”, dice Rosita Galdiero che però fa sapere che non si abbasserà la guardia ed anzi si vigilerà affinchè venga apportata la modifica scritta all’interno del bando. “Saremmo tutti più tranquilli”, dice la Galdiero, che non nasconde la sua preoccupazione per l’unità sindacale messa a dura prova dalla vicenda contingente. Sia Cisl che Uil che addirittura Cub avevano scelto la strada del negoziato su binari più dialoganti privilegiando l’avvio del servizio e solo in un secondo momento affermare il diritto dei lavoratori alla clausola sociale.