Ad un anno e due mesi dalla morte della piccola Maria Ungureanu,uccisa a San Salvatore Telesino e ritrovata cadavere in una piscina la notte del 19 giugno 2016,ancora nessun colpevole sta scontando una pena in carcere. Il caso, scivolato per un anno nel silenzio, si riaccende stamattina con un nuovo sopralluogo degli investigatori nel piccolo comune telesino.
Nuovo blitz, la macchina investigativa ritorna sulla scena del crimine con il Procuratore Aggiunto Giovani Conzo, il Sostituto Procuratore Maria Scamarcio,i Ris di Roma, i Carabinieri del Reparto operativo provinciale e i tecnici dell’Arpac.
“Questo nuovo sopralluogo mi sorprende,ne sono venuto a conoscenza solo questa mattina, questo fa pensare che le indagini non siano di natura irripetibile, altrimenti noi avvocati avremmo avuto formale notifica” commenta l’avvocato Giuseppe Maturo, che insieme all’Avvocato Salvatore Verrillo difende Daniel Ciocan il ragazzo di 22 anni l’unico indagato insieme alla sorella Cristina di 32 anni.
“Ho appreso che gli inquirenti abbiano puntato l’attenzione su una decina di individui in paese, questo significa che le indagini si stiano muovendo verso l’intercettazione di nuovi soggetti coinvolti,staremo a vedere cosa succede. Intanto il mio assistito Daniel Ciocan in questo anno durissimo ha provato a condurre una vita normale, cercando di superare i momenti di tensione legati alla vicenda,ora si è in attesa dell’Udienza alla Corte di Cassazione fissata per il 27 ottobre”. Continua l’Avvocato Maturo. La discussione della Cassazione deciderà se Daniel e sua sorella Cristina dovranno scontare la detenzione preventiva, questo perché le indagini sono ancora aperte, insomma bisognerà capire se i due fratelli dovranno andare in carcere durante il corso delle indagini.
La storia è di quelle tra le più tristi e macabre. Indimenticabile per tutti, per la gente del posto, un comune della valle telesina semplice e abituato all’accoglienza. Giugno 2016 c’è la famiglia Ungureanu, la piccola Maria 9 anni,la mamma e il papà perfettamente integrati nella comunità di San Salvatore Telesino, la famiglia Ciocan, con i fratelli Daniel e Cristina, due famiglie venute dalla Romania, ma che in Italia hanno trovato un posto dove vivere e lavorare.Tutto bene, tutto tranquillo, o forse, fino alla maledetta notte del 19 giugno 2016. In paese c’è la festa del patrono, la processione, le giostre la musica. Maria sparisce,Maria dopo poche ore è un corpicino ritrovato in una piscina a pochi metri dalla piazza centrale, dalla folla, dalla festa. L’ultimo a vedere Maria viva è Daniel, l’amico di famiglia a cui la piccola era legatissima.Daniel è il primo e unico sospettato da allora,
” Per me Maria era come una sorella” si difende il giovane, che si dice estraneo ai fatti. Ma le indagini portano a lui,a cui vengono attribuite le ipotesi di reato di violenza sessuale e omicidio, con la complicità della sorella Cristina. Una versione che in un primo momento non ha convinto completamente il Gip Flavio Cusani. Del caso se ne discuterà nuovamente in Cassazione il 27 ottobre.