Sono ancora troppe le cose da chiarire sulla brutta vicenda che ha come protagonisti Roberto Azzurro attore napoletano e Paulo Francisco Da Silva, il primo vittima di una atroce aggressione, il secondo l’artefice. Mentre Da Silva dal carcere, durante l’interrogatorio del Pm Saccone con il Gip Cusani alla presenza del suo avvocato Antonio Bruno Romano, si avvale della facoltà di non rispondere, dall’ospedale Azzurro rilascia informazioni e testimonianze importanti sull’accaduto di venerdì scorso.
Azzurro racconta di aver incontrato Da Silva alla Rotonda dei Pentri a Benevento, zona particolarmente frequentata da prostitute e trans,qui il brasiliano avrebbe fatto delle proposte esplicite all’attore che avrebbe rifiutato. Da Silva si sarebbe avvicinato ad Azzurro in sella ad una bicicletta, e vistosi rifiutato avrebbe cominciato ad inveire contro l’attore, che ferito dalle coltellate sarebbe stato costretto a salire nel bagagliaio della sua stessa auto, una Matiz. In un primo momento racconta sempre Azzurro, il suo destino sarebbe stato quello di essere scaraventato giù al fiume Calore,ma il brasiliano poi non essendo riuscito a buttarlo nel fiume lo avrebbe infine trasportato fino al bivio di Paupisi, sulla statale telesina, dove poi in realtà è stato soccorso.
Vicenda ancora con troppi lati oscuri , non si trova l’arma con cui Da Silva avrebbe accoltellato Azzurro, ( che ha avuto tagli su tutto il corpo,ed ha subito diversi interventi per ricucire con 600 punti di sutura le ferite).
Da Silva per ora resta l’unico indagato, l’avvocato Romano in questi giorni presenterà richiesta di riesame.