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Napoli| Assoprovider: lettera a Ministro Calenda, più incentivi per piccoli operatori

Napoli| Assoprovider: lettera a Ministro Calenda, più incentivi per piccoli operatori

4 Agosto 2017 | by Maresa Calzone
Napoli| Assoprovider: lettera a Ministro Calenda, più incentivi per piccoli operatori
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“Ripensiamo i contributi per le frequenze licenziate, con misure a costo zero per accelerare il business dei piccoli provider italiani”. Così Dino Bortolotto Presidente di Assoprovider, in una lettera aperta al Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda.

Bortolotto chiede di considerare tra gli attori degni di essere coinvolti nel piano di digitalizzazione del Paese (banda Ultra Larga, industria 4.0) anche le diverse migliaia di piccole aziende italiane che da diversi decenni si occupano di TLC e del digitale italiano.
Si tratta di operatori economici tipici del tessuto imprenditoriale italiano, che ISTAT certifica essere costituito per il 95% da imprese con meno di 15 addetti. Più di 5.000 PMI delle TLC che generano complessivamente un giro di affari annuo superiore al Miliardo di Euro con importanti ricadute nell’indotto e nell’occupazione (specialmente giovanile).

Per consentire lo sviluppo di questo percorso virtuoso, Assoprovider chiede che vengano sanate alcune storiche distorsioni anti competitive nella gestione delle risorse collettive, come ad esempio lo sono le frequenze licenziate (tecnicamente usate per le connessioni radio di tipo “punto a punto”).

Assoprovider sottolinea che esiste un patrimonio collettivo composto da milioni di “tratte licenziate” che è tuttora utilizzato per meno di un centesimo delle sue possibilità, dovuto soprattutto al fatto che viene caricato di contributi amministrativi annuali tra i più cari d’Europa.

Rimodulare opportunamente questi contributi amministrativi – oltre ad accrescere il gettito dei contributi stessi per via dell’ampliamento della platea di soggetti interessati ad accedere al parco frequenziale – darebbe ai piccoli operatori nuove opportunità di crescita e quindi maggiore copertura digitale al Paese, con l’opportunità di creare un maggior numero di posti di lavoro diretti e indotti.

 

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