Sono 35 le persone indagate nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila su presunte mazzette in una serie di appalti pubblici nella ricostruzione post-terremoto del capoluogo abruzzese. Dieci sono ai domiciliari e ad altre cinque sono stati notificati provvedimenti di applicazione del divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale. L’operazione, scattata nelle prime ore di questa mattina, ha coinvolto funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, tra cui anche nomi eccellenti. Perquisizioni e sequestri sono stati effettuati anche a Benevento, oltre che nei territori di L’Aquila, Teramo, Pesaro Urbino e Bari. Tra i reati contestati corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
A otto anni di distanza dal sisma che ha colpito L’Aquila le nuove indagini dei Carabinieri del capoluogo abruzzese, coordinati dal procuratore capo Michele Renzo e dal pubblico ministero Antonietta Picardi, sarebbero nate da una precedente inchiesta. Intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche video e foto, raccolte dagli inquirenti, dimostrerebbero le dazioni per poter vincere gli appalti.