Coltivatori, produttori, frantoiani e industria, tutti concordi nelle azioni da intraprendere per rilanciare uno dei settori che meglio connotano l’eccellenza italiana: l’olio extravergine di oliva. E’ questa la linea emersa dall’incontro organizzato da UNASCO, il consorzio nazionale dei coltivatori e produttori olivicoli che a Telese terme ha chiamato a raccolta il gotha dell’olio extravergine di oliva italiano sul tema “Storia dell’olivicoltura di domani. Tracciamo insieme il nostro futuro”.
L’iniziativa, esplorando con una modalità innovativa la realtà attuale dell’olivicoltura italiana, e delineando anche gli scenari verso cui le scelte politiche, produttive, commerciali e di consumo, porteranno l’olio extravergine di oliva italiano nel breve, medio e lungo periodo, ha visto focalizzare la volontà dei diversi attori della filiera verso una compiuta e urgente realizzazione del Piano Olivicolo Nazionale. A Telese nasce così ufficialmente il “sistema Italia” dell’olio. L’obiettivo raggiunto è stato infatti quello di individuare quali azioni intraprendere già nell’immediato da parte dei protagonisti della filiera olearia olivicola italiana e delle istituzioni per valorizzare al massimo il patrimonio di tradizione, cultura e biodiversità, espresso dagli ulivi italiani e dagli oli extravergine da essi prodotti.
All’incontro hanno partecipato, assieme al presidente UNASCO, Luigi Canino, Valerio Cappio, e Pasquale De Francesco, rispettivamente Direttore UNASCO ed economista di Officina GBS, che hanno tracciato i macroscenari derivanti dalle differenti opzioni oggi possibili per il futuro dell’olio extravergine di oliva italiano. Scenari su cui – condotti dal giornalista Marco Magheri – si sono confrontati i rappresentanti della Federazione Olearia Olivicola Italiana FOOI e delle istituzioni, tra cui: Giuliano Martino, direttore FOOI, Marco Dipierdomenico, presidente AIPO, Tommaso Lo Iodice, presidente di UNAPOL, Paolo Mariani, presidente Assofrantoi, Gennaro Sicolo, presidente CNO, Francesco Tabano, presidente Federolio, Carmelo Vazzana, Vice presidente UNASCO.
Al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, rappresentato da Pietro Gasparri, Dirigente Responsabile dell’Ufficio Sviluppo impresa e cooperazione, i rappresentanti della Filiera hanno ufficialmente chiesto un intervento tempestivo per dare esecuzione al PON, ribadendo l’urgenza di veder riconosciuta la FOOI come interlocutore del settore per lo sviluppo delle politiche olivicole del Belpaese.
Il settore oleario olivicolo:
In Italia sono attive 825 mila aziende olivicole, su 1,07 milioni di ettari di superficie. Di queste aziende, solo il 37% sono considerate “competitive”.
L’olivicoltura rappresenta il 2,8% della Produzione lavorata vendibile a prezzi di base dell’agricoltura italiana con un volume di circa 1,3 miliardi di euro.
L’industria olearia rappresenta il 2% della Produzione lavorata vendibile a prezzi di base dell’agricoltura italiana con un giro d’affari di circa 3 miliardi di euro.