APOLLOSA – L’associazione “Apollosa in movimento” interviene sulla questione immigrati che sta caratterizzando questi giorni.
“Dopo i fatti di Vitulano, in cui il Sindaco (amministrazione Pd) si è avvalso della possibilità di dire no a nuovi arrivi di immigrati, emettendo una dura ordinanza che imponesse un blocco fisico (con un cumulo di terra) all’unica strada di accesso, per impedire che nell’ agriturismo adibito a struttura ricettiva fossero trasferite altre persone; si è poi giunti ad un’intesa con la Prefettura sul numero dei rifugiati da accogliere (da 34 a 12)
“Con gli immigrati bisogna che lo Stato rispetti i patti e le regole con gli enti locali”, aveva spiegato il Sindaco.
Intanto, anche il Sindaco di Ceppaloni ha annunciato la ferma opposizione verso qualsiasi tentativo di dirottare presso il suo Comune altri immigrati, tenuto in considerazione l’ ampio superamento del rapporto di 2,5 migranti ogni mille abitanti previsto dall’accordo fra ministero dell’intero ed Anci.
Gli immigrati respinti dal Comune di Vitulano, sono stati accolti dal Comune di Apollosa, presso il Bei Park Hotel. (Per un totale di 109 immigrati)
Il flusso migratorio, che interessa l’ Italia tutta, ci pone di fronte ad un fenomeno umanitario che impone una razionale ed umana gestione e non un fenomeno da subire, al fine di creare comunità accoglienti e nello stesso tempo attente alle esigenze di tutta la popolazione.
Donne, bambini ed uomini di ogni cultura, religione e patria sono uniti dal principio di umanità e dal desiderio di migliorare la propria vita, tanti sono i punti di unione tra gli esseri umani, nonostante le belle e numerose differenze.
Ma la mala gestione del flusso migratorio ha portato spesso a riscontrare solo diversità e timori, e a brutti episodi come quello di Vitulano; la mala gestione porterà ad altri ed episodi analoghi, se a livello nazionale non si deciderà di attuare una vera politica di integrazione.
Intanto a livello locale, parallelamente alle politiche migratorie, si realizza nel nostro Paese un sistema di accoglienza che vede al centro la rete degli enti locali che realizza progetti di ‘accoglienza integrata’ sul territorio: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR).
Al momento, ad Apollosa, l’ integrazione è gestita da cooperative private, ma vi è la possibilità di partecipare alle rete di progetti di accoglienza per gli enti locali, coinvolgendo in attività lavorative figure professionali locali.
Per attivare il sistema, gli enti locali possono utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dal ministero dell’Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Con questo strumento, vengono assegnati contributi in favore degli enti locali che presentino progetti destinati all’accoglienza per i richiedenti asilo, rifugiati e destinatari di protezione sussidiaria.
Il Sistema di protezione è caratterizzato da: il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e dagli enti responsabili dell’accoglienza, e dal governo centrale secondo una logica di governance multilivello; la partecipazione volontaria degli enti locali alla rete dei progetti di accoglienza; politiche sinergiche sul territorio con i soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi.