La vicenda Baselice e quella di Salvatore Brancaccio, ex vicesindaco della cittadina fortorina. Balzato agli onori della cronaca politica Brancaccio, candidato alle provinciali prossime con Mastella, ora aspira solo a tornare nel cono d’ombra dal quale la pressione politica lo ha catapultato all’attenzione generale. Brancaccio rompe gli indugi ed entra nel “phisique du rol” che a quanto pare ha scelto, quello appunto del militante mastelliano “solo per mettere la parola fine su una vicenda che ha avuto un largo risalto mediatico e per precisare l’inesattezza che qualcuno mi fa riportare ad arte”. E prosegue. “Sicuramente la mia vicenda era di natura locale, e li doveva essere confinata se i modi, i tempi ed il contesto in cui è avvenuta non avessero dato luogo a scontate, facili e logiche interpretazioni con la mia candidatura alla provincia. “Ciò che risulta goffo”, dice Brancaccio, “è utilizzare la mia vicenda per lanciare fendenti e per camuffare le vere questioni del territorio addossando responsabilità politiche a soggetti che da anni si trovano fuori dalla gestione degli enti. Se consideriamo l’eccezione della parentesi Caldoro, negli ultimi 20 anni, sia a livello locale che regionale, chi ha amministrato e gestito la cosa pubblica? Chi ha prodotto la situazione che ha marginalizzato il fortore? Poi la’attacco frontale al PD. “Caro Valentino”, si riferisce al segretario provinciale democratico, “la strada che porta il nome di Fortorina il vero Fortore non lo lambisce neppure …. perciò prima di appuntarvi medaglie sarebbe opportuno che toglieste le bende”.