BENEVENTO- Carmine Valentino ha “sciolto la prognosi” e ha varato la sua equipe dopo un periodo di riflessione e di ponderazione. Venti elementi in un mix di esperienza e di novità che vede il ritorno di Giovanni Cacciano nel ruolo di vicario ma si spera proiettato verso ruoli di maggiore spessore. Perché se proprio non si è assistito ad un’ andata a Canossa da parte dell’establishment decariano, e sarebbe stato opportuno farla vista la tregenda elettorale e non solo beneventana, quanto meno i nomi che compongono l’esecutivo provinciale PD sono di garanzia fino al congresso, nell’attesa che si compia il tragitto non facile che porti ad un’ auspicabile dose di democrazia interna che moderi il centralismo democratico che regola la vita del PD in questo momento. E allora fa ben sperare vedere nella sequela gente come Mena Laudato e Italo Palumbo, Enza Nunziato e Franco Damiano ma anche gli emergenti Addabbo, il sempre acuto Ruggiero, Rita Maio, Raffaele Del Vecchio che resta l’unica risorsa spendibile in questo momento dal partito nonostante la sconfitta elettorale che comunque ha paternità diffuse. Insomma, il PD ci prova a riprendere la corsa e se non potrà essere azzeramento, cosa normale di fronte ad una batosta terribile in ogni democrazia compiuta, quanto meno apre le porte a qualche elemento di novità. Novità che dovrebbero arrivare dalle leve cittadine orfane di Umberto. Sarà una settimana interessante a Corso Garibaldi.