BENEVENTO- Raffaele si presenta alla stampa. Lo fa con garbo, come sempre, ringraziando il corpo elettorale. “Sono consapevole di rappresentare le ambizioni di una intera città” dice e si rivolge a tutti con tratto umile conscio che bisognerà convincere quelli che non lo hanno votato. Parola d’ordine: parità. Raffaele non considera il leggero vantaggio di Mastella ma osserva come sia stata piegata la sicura altrui. “Io sono riuscito a portare al ballottaggio chi mi considera un bamboccio” dice perentorio. “Mastella non ha alcuna voglia di fare il sindaco ma attende la riforma del Senato per coronare il suo sogno di tornare a Roma e lasciare governare la moglie”. Parole fortissime quelle di Raffaele che poi apostrofa come “sistema” quello mastella no. ” Io sto sfidando il trasformismo che Mastella incarna e non voglio che ritorni”. Del Vecchio parla delle liste che lo hanno accompagnato e ne traccia un profilo di novità, di gente che ha voglia di mettersi in gioco in netta contrapposizione con il neocentrismo vetero democristiano che minaccia la tensione alla modernità che lui incarna. “Non moriremo mastelliani” prosegue Del Vecchio che critica l’intervista che il rivale ha rilasciato a La7. “Benevento come un trampolino per Clemente e nulla più” attacca Raffaele, “è opportuno liberarsi dalle logiche mastelliane”.Non chiede una guerra santa o ideologica Del Vecchio ma solo la possibilità di poter governare il presente e il futuro che attende la città. E si rivolge agli indecisi, ai dubbiosi, ai contrari. “Una nuova classe dirigente che unisca la città, impresa e pensiero, pragmatismo ed ecumenicita'”. Piglio deciso, Raffaele pare avere rotto gli indugi e ora si avvia verso il ballottaggio affrontando i problemi più contingenti. Dall’ alluvione ai nervi scoperti Raffaele si pone come il sindaco delle decisioni.” L’amministrazione sarà a mia immagine” e già accenna alla sua squadra. Melania Petriello assessore alla Cultura e questo è molta roba, un assessorato “ai bambini” da affidare a Sara Cicchella, lui stesso avrà la delega al commercio. Raffaele è emozionato e c’è da comprendere. Ha da recuperare rispetto alle liste che, ora tirano più di lui ma due settimane da raccontare potrebbero bastare per giocarsela col rivale.