BENEVENTO- Mastella convoca la stampa al suo quartier generale. La convoca per presentare per sommi capi il programma, in realtà tra un enunciato e l’altro coglie succulente occasioni per riattizzare la polemica elettorale col PD. “Mi si attacca per il fatto di evitare i confronti ma la verità è che si cerca di glossari su altri argomenti più impirtanti” e cita il piano ospedaliero che ribadisce essere penalizzante per il Sannio. Attacca De Caro sul Patto per il Sud che ritiene essere modesto in termini di ritorno economico per Benevento:” dimostra l’irrilevanza politica della classe dirigente del PD visto che su 10 miliardi da noi arriveranno solo 300 milioni”. Mastella torna sul problema del voto inquinato. Si stupisce della virulenta risposta del PD sull’inquinamento del voto e a precisa domanda sulla drammatica emergenza estorsiva presente in città e se sia disposto da sindaco a farsi parte in causa per affrontare il problema non fa mistero: nulla mi impedisce di costituirmi come sindaco parte civile negli eventuali processi contro i clan che gestiscono il racket. Paventa Mastella anche un patrocinio gratuito ma questo è altro discorso. Insomma par di comprendere che Mastella si stia avvicinando più sereno al voto; infondo ha certamente meno da perdere dei suoi avversari che invece si giocano tutto. Culla la speranza di tornare a Roma di nuovo da protagonista ma sembra che la cosa non gli tolga il sonno. “Sono senza partito”, dice, ” e non devo ruspkndete a nessuno se non ai cittadini che se mi voteranno avranno un sindaco ambasciatore”. Mastella incarna se stesso; mostra l’articolo del Venerdi di Repubblica e incassa la visibilità, a prescindere dai contenuti. Annuncia la venuta del fido Della Valle lunedì e una nota in cui Casini esprime vicinanza alla sua causa in barba, dice lui, a Gennaro Santamaria.