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Naji Al-Ali, militanza e morte di un intellettuale arabo

Naji Al-Ali, militanza e morte di un intellettuale arabo

17 Marzo 2016 | by Enzo Colarusso
Naji Al-Ali, militanza e morte di un intellettuale arabo
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Era il 29 qagosto del 1987 quando un colpo di pistola  sparato da mano rimasta ignota uccise a Londra Naji Al-Ali, intellettuale palestinese, vignettista e giornalista tra i più brillanti del mondo arabo e non soltanto. Aveva 51 anni Naji Al Ali, una vita da profugo prima in Libano, poi nei Paesi del Golfo per finire in Europa dove, negli ultimi anni della sua vita collaborò col giornale kuwaitiano Al Qabas. Intellettuale scomodo Naji Al-Ali, esponente di quella stagione che va sotto il nome di Socialismo arabo, era inviso sia ad Israele che all’Olp di Arafat. E proprio questo ha reso assai complicato risalire ai veri mandanti del suo assassinio. Sono stati gli stessi palestinesi a spegnere per sempre la voce libera di Naji, oppure è stato il Mossad che si è sempre detto estraneo ai fatti ma non ha mai voluto fornire alle autorità di Scotland Yard alcun elemento per chiarire il caso? Ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni, su questa vicenda regna il mistero più totale. E allora potremmo dire che Naji Al Ali sia stato ucciso dal potere, che sotto qualsiasi spoglia cela la sua identità feroce ed implacabile. Un pericolo per i sionisti di Tel Aviv, ma anche ad Al Fatah, l’ala militare dell’OLP di Arafat. In definitiva uno spirito libero alla memoria del quale il  Comitato di Solidarietà del Popolo Palestinese di Torino ha dedicato una campagna di divulgazione della sua opera. “Filastin, l’arte e la resistenza del vignettista Naji Al-Ali” il libro che contiene una buona parte delle vignette dell’artista palestinese in trentanni di attività e che Lap Asilo 31 ha presentato con Sami Hallac e Ahmed Rayisalmina in veste di narratori e di storytellers.

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