Vincere le naturali ritrosie e aderire alla coalizione del centrosinistra allargato. Questo il ragionamento che Sannio Popolare ha compiuto e che sta alla base della decisione di aderire all’invito di Del Basso De Caro per dare vita ad uno storico compromesso con forze sulla carta progressiste ma nella realtà molto più centriste di quanto si possa e si voglia credere. E quindi è una decisione che pesa molto meno per i fedelissimi dello scudo crociato che, vivaddio, ancora ne fanno una questione di appartenenza politica e culturale. Il ragionamento è assolutamente pragmatico: il coacervo di destra, oggi, è incapace di esprimere una cifra politica che dia voce ad un elettorato sempre vivo ma senza possibilità di vedersi adeguatamente rappresentato e poi esiste una autoreferenzialità assolutamente inaccettabile che Santamaria stigmatizza in modo netto dinanzi ad un uditorio folto e sintonizzato sulle frequenze dell’ex segretario dell’Udc. L’associazione di Sannio Popolare deve poter rappresentare il punto di convergenza per i centristi anche nella composizione delle liste quando sarà. Gennaro Santamaria è però chiaro quando affronta l’argomento non facile della collocazione nel prossimo agone elettorale.