Non appare più ufficialmente in pubblico dalla debacle elettorale delle politiche dello scorso anno. Abbiamo visto la signora Sandra Lonardo Mastella di recente in occasione della venuta a Benevento del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I ma solo in veste di First Lady della città, lady in questo caso è dicitura puramente obbligatoria. Di lei però si sono occupate di recente le Iene, la cui irruzione il 4 novembre a Benevento per la storia della Tari ha di molto esacerbato l’animo del sindaco che ha annunciato le prammatiche querele, ca va sans dire.
Ora, di lei si torna a parlare regolarmente quando si tratta di affrontare il tema delle candidature per qualsivoglia elezione iddio mandi in terra. E’ accaduto anche per le Europee ma si è trattato di una boutade, almeno crediamo, ed ora le Iene. Quei monellacci sono andati a ficcare il naso sulle rate della Tari, presuntamente inevase, della Casa Ceppalonica che secondo quell’altro scassaminchia di Gabriele Corona sarebbero state saldate proprio grazie all’intervento degli uomini e delle donne in nero. In più Corona affronta anche il tema dei gustosissimi panettoni della Signora che però, a suo dire, non addolcirebbero le inaugurazioni natalizie e la campagna elettorale per le Provinciali. E perchè mai?
Corona lo spiega così.
“La città aspetta Natale e in questa atmosfera particolare il sindaco Mastella, che dedica alla propaganda una attenzione maniacale, non perde occasione per legare il suo nome e la sua immagine agli eventi più belli.
Naturalmente non dice nulla dell’acqua al tetracloroetilene e neppure della puzza nauseabonda che ancora arriva da Ponte Valentino o di Concorsopoli, argomenti imbarazzanti, ma accompagnato da gaudenti assessori, consiglieri e dirigenti del suo partito, inaugura di tutto: eventi organizzati dal Comune, come l’albero cantante, ma anche la ruota panoramica di un privato (che però risparmia l’80% della tassa occupazione suolo pubblico), la nuova paninoteca americana e la pista sul ghiaccio con ingenti incassi pubblicitari.”
Fatto questo prologo Corona entra nel vivo della questione.
“Quest’anno manca qualcosa al cliché delle feste mastelliane: il panettone della signora Sandra. Infatti, non si trova nei negozi beneventani tra le decine di marche del famoso dolce natalizio.
“Nel 2017 lady Mastella”, ci dissociamo categoricamente da tale apostrofazione lasciando l’estensore della nota al terribile ed implacabile destino della legge del contrappasso mastellista “che s’altra è maggio nulla è si spiacente”, “raccontava alla stampa locale e nazionale, soprattutto all’inviato speciale mandato da La7, televisione tra le più utilizzate per la propaganda dell’ex ministro della Giustizia, che la politica è amarezza e quindi preferiva fare panettoni e promuovere il territorio. Poi, dopo pochi mesi, si ritrovò senatrice della Repubblica per Forza Italia.
Alle ultime politiche non è stata eletta, qualcuno prevede che si candiderà alle europee, forse con Renzi, ma è un bluff: i mastella sanno che sono in piena crisi e dopo l’inevitabile flop delle prossime elezioni per la Provincia, i NoidiCentro si squaglieranno”, altra deduzione “coronarica” che fuggiamo con assoluto terrore.
“Certo Mastella farà di tutto per resistere, ma teme di dover assaggiare ancora una volta l’amarezza della sconfitta e perciò i panettoni di Sandra potevano essere utili, anche per addolcire l’attuale campagna elettorale.
Ed invece Pan Benevento e gli altri prodotti nati con il marchio Wich&Wine e ora targati Meraviglie Sannite, nei negozi beneventani non si vedono.
Eppure, la produzione e la commercializzazione risultano attive anche dal bilancio, approvato a giugno di quest’anno, della società Ceppaloni Events, proprietaria del marchio Meraviglie Sannite, amministrata da Sandra Mastella che è socia al 90%.
Ancora adesso la produzione continua con la grande cucina industriale regalata da Clemente ed è possibile acquistare online i prodotti sul sito appositamente creato.
Peraltro, dopo l’ultima sortita delle IENE, Sandra Lonardo ha pagato la TARI arretrata per alcune migliaia di euro, per la superficie della villa di Ceppaloni utilizzata per “civile abitazione”, ma ha pure regolarizzato la “dichiarazione” per la tassazione sulla parte destinata alle Meraviglie Sannite.
Insomma, tutto in regola, eppure qua i panettoni di Alessandrina non si vedono e neppure ne parlano gli osannanti giornalisti sanniti.
Invece a Loano, ridente località ligure dove risiede uno dei figli dei coniugi, titolare di quattro ristoranti di cucina sannita e napoletana nel nordovest della penisola, è stato da poco aperto un bar che si chiama proprio Meraviglie Sannite.
Una semplice coincidenza oppure il tentativo di smerciare altrove le dolcezze del partito famiglia che nel Sannio sono sempre meno apprezzate?”
Ai posteri l’ardua sentenza.