Il presidente della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, si è presentato questa mattina puntuale al tribunale di Avellino per l’udienza fissata alle ore 10:30. L’udienza riguarda l’ennesimo giudizio sul simbolo della Democrazia Cristiana, questa volta promosso dal senatore Totò Cuffaro, che rivendica il ruolo di continuatore del partito.
Rotondi, che utilizza il logo del partito da vent’anni e lo difende da venticinque anni in numerose cause, è stato accompagnato dal suo storico team legale, guidato dall’avvocato romano Maurizio dell’Unto. “La domanda giudiziale non è nuova, cambiano i soggetti promotori, ma il tema è sempre lo stesso, già affrontato in molte decisioni giudiziarie. Non siamo preoccupati”, ha dichiarato Rotondi entrando in tribunale.
Ha poi aggiunto: “Sono presente fisicamente accanto agli avvocati solo per una forma di rispetto nei confronti della magistratura”.
L’esito del giudizio sarà un ulteriore tassello in una lunga storia di dispute legali sul nome e il simbolo della DC, finora sempre vinte dal presidente Rotondi e dal suo team di avvocati.