Due strade praticabili: lo scontro frontael ad oltranza, con conseguenze nefaste per il centrosinistra, oppure una accordo, una exit strategy che salvi la faccia dei contendenti e garantisca una transizione accettabile per tutti. Stiamo parlando della questione De Luca e del terzo mandato su cui il Governatore sembra irremovibile.
Sembra, perchè a dispetto delle parole chiocce, dei toni perentori, delle dichiarazioni di guerra, come quasi sempre accade, si apre parallelamente un canale segreto di dialogo, magari con le diplomazie e gli sherpa a lavoro da entrambe le parti. E’ molto probabile che stia accadendo proprio questo. De Luca sa bene che lo scontro frontale lascerebbe sul campo solo macerie e lo sa bene anche il PD che non ha però personalità di spicco da proporre sull’ipotetico tavolo delle trattative.
Si badi bene, i margini sono risicati ma i contatti ci sono. De Luca potrebbe anche accettare di farsi da parte ma porrebbe condizioni. La prima è la intangibilità del figlio Piero e la sua perpetuazione politica, un’altra potrebbe essere quella di avere voce in capitolo sulla scelta del candidato e la terza potrebbe essere quella di ripresentarsi candidato sindaco a Salerno, una sorta di ritorno alle origini per chiudere degnamente una carriera politica importante.
Su questi punti parrebbe basarsi la trattativa fermo restando che in caso di naufragio dei negoziati De Luca tirerebbe dritto per la sua strada, magari aspettando la sentenza della Consulta che però potrebbe sospendere il giudizio per non creare paradossi di un eventuale doppio appuntamento alle urne.
Di tempo ce ne è relativamente poco e allora ecco che si pone prioritario orientarsi sul nome del candidato. Il Movimento 5Stelle rivendica in Campania una sua opzione e questa opzione potrebbe essere legata al nome di Roberto Fico che non sarebbe indigesto alla Sinistra nel convincimento massimo che l’unico obiettivo è quello di sbarazzarsi di De Luca.
I moderati, PD e deluchiani, starebbero ragionando invece termini di sintesi. E allora la soluzione potrebbe essere collegata ad una scelta di carattere “tecnico”, una personalità del mondo dei saperi o della imprenditoria svincolata dalla politica e che metta d’accordo tutti. I deluchiani potrebbero mettere sul tavolo la linea della continuità politica nel nome di Fulvio Bonavitacola ma è una proposta che non pare accolta con molto interesse dal Nazzareno.