Al Consiglio comunale di Avellino sulla presentazione della nuova giunta e la surroga dei consiglieri che dovevano assumere il ruolo di assessori, tutta la componente “festiana” non si presenta in aula. In precedenza, un lungo colloquio con il sindaco Laura Nargi, evidentemente per trovare una quadra sulle richieste relative alle deleghe sullo Sport e sull’Istruzione. Poi più nulla.
E così si confermano le previsioni delle vigilia che vedevano la componente legata all’ex primo cittadino, Gianluca Festa, disertare l’appuntamento in segno di protesta per la “disobbedienza” della fascia tricolore rispetto alle richieste giunte ma anche rivendicando la forza di essere maggioranza nella maggioranza.
Il numero legale lo mantiene l’opposizione, compatta per permettere il voto su un argomento da trattare obbligatoriamente entro l’anno, pena ripercussioni amministrative, e cioè la revisione della partecipazione nelle partecipate societarie. La proposta dell’assessore al Bilancio Alessandro Scaletti è stata quella di non modificare l’assetto rispetto al 2023. E il punto all’odg è passato con 11 voti favorevoli sulle 19 presenze in aula.
La discussione politica che ha preceduto il tema delle partecipate, invece, ha visto l’opposizione intervenire e chiedere lumi alla sindaca Nargi che non ha parlato per tutta l’assise. Per Antonio Gengaro giunta e sindaca sono sotto ricatto di Festa, definito “mangiafuoco”. Per Rino Genovese, del Patto Civico, la fascia tricolore è ancora in tempo a ribellarsi al “giogo” del suo predecessore, anche per non dare più alla città l’immagine desolante di un’aula vuota.
