Un Consiglio che non ha riservato sorprese e neppure erano in programma. Mastella non vuole correre rischi e ai suoi aveva ammonito che ogni defaillances non avrebbe avuto giustificazione alcuna. Eppure, vuoi per errore o vuoi per timore, su qualche debito qualcuno ha avuto forti remore. Quel qualcuno è Antonio Capuano che sa personalmente cosa voglia significare rischiare in solido.
Per il resto il solito stucchevole scambio di battute più o meno fastidiose ma il campione di questo tipo di contumelie è senza dubbio lui, Antonio Picariello da Pannarano, l’uomo del tartufo di Moliere, del mito della Caverna platonico, delle mille citazioni in un latino similmaccheronico, a volte ad “cazzum canis”, dei mille e più articoli citati.
Picariello è più mastelliano di Mastella, sempre pronto a dare patenti di ipocrisia all’universo mondo; a Farese e non è un caso, lo sferza rievocando il Che, quasi deputato da un disegno logico a contrastare uno che sa troppe cose della coalizione in cui ha militato a lungo e che ha il merito della sagacia che è dote non comune.
E’ lui che incarna in maniera plateale il basso impero mastelliano, ogni suo intervento appare incendiario ma ha l’effetto di un “tricco tracco” il cui unico obiettivo è quello di innervosire la controparte, cosa che puntualmente accade. Diverso è il suo profilo in sede di commissione; li appare in ben altre fattezze e con una capacità di sintesi invidiabile, mai prevaricante, costruttivo, rispettoso della stampa. Insomma, “la delizia del genere umano” ma anche una sorta di dottor Jekyl e mister Hyde che a volte diverte, altre meno.
Chi non si diverte affatto, per esempio, è Giovanna Megna, neo militante del Gruppo Misto, il più folto in Consiglio comunale. La Megna non ci sta.
“Non si riesce a tollerare che ci sia un’opposizione che si fa sentire, c’è un’evidente difficoltà a restare sui temi senza dover sempre trascendere negli insulti personali. Eppure oggi abbiamo dimostrato un senso di responsabilità non da poco nel permettere di celebrare questo consiglio straordinario di fretta e furia, chiamato di sabato per evitare un bel problema, se non si fossero ratificate le variazioni di bilancio già impegnate.
Incredibile davvero, e completamente fuori luogo, dover anche oggi assistere a questi sconfinamenti, anche perché gli argomenti all’ordine del giorno erano di segno tecnico e ben poco si prestavano a polemiche. Abbiamo svolto il nostro ruolo, evidenziando criticità, chiedendo chiarimenti, invitando, come la sottoscritta, a porre ancora maggiore attenzione alla piaga dei debiti fuori bilancio. E invece di trovare unità e coesione rispetto a questioni che non dovrebbero essere di esclusivo appannaggio dell’opposizione, ci siamo dovuti sorbire i soliti modi poco urbani, che hanno veramente stancato.”
E chest è…