La questione Solitek e le sue sensibili difficoltà. Dicembre è il termine ultimo per decretare la riuscita o meno dell’operazione ma la sensazione è che poco o nulla sia più possibile per evitare che i lituani facciano ritorno a casa loro senza investire qui da noi. Che sia chiaro; la mancata allocazione di una attività produttiva che fosse capace di assorbire più di 300 unità lavorative è un fatto estremanente negativo per la nostra città. Sarebbe stata la svolta per cui anche altri investitori esteri ponessero il Sannio tra le loro priorità.
Il mercato globale del fotovoltaico non lo ha permesso, stando a quanto affermano Mastella e Vessichelli, e c’è da credergli se da un anno all’altro i profitti ipotizzati siano stati resi inarrivabili da un settore improvvisamente in crisi per la presenza dei competitors cinesi che a loro volta segnano il passo.
E allora è sul versante politico che si riverberano le conseguenze. Mastella e la sua Amministrazione di certo subiscono il contraccolpo di credibilità. Il sindaco e la consorte si sono spesi in prima persona, coi viaggi a Vilnius, con la visita a Palazzo Mosti dell’Ambasciatrice Dalia Krevienè. Ora tutto sfuma e questo ovviamente si registra come perdita di prestigio nel gioco politico e di consensi del mastellismo.
A questo quadro si uniscono poi anche le polemiche dell’ultimo consiglio comunale, la decisione della maggioranza di non considerare il tavolo plenario con tutti gli attori di questa vicenda, come proposto dalla minoranza, l’intervento assai polemico del presidente Asi Vessichelli cui a distanza di qualche ora replica altrettanto duramente Francesco Farese del Gruppo Misto.