Una seduta consiliare che procede di pari passo con le ultime. Aspra, cattiva, organizzata per “neutralizzare le fonti di gioco avversarie”, direbbero i cultori della pelota. E d’altra parte Luigi Diego Perifano era stato chiaro: il tempo del fair play è terminato per cui si agirà con la stessa aggressività ricevuta. Ne è scaturito un dibattito al di sopra delle righe di molte spanne, tra malox che venivano consigliati alla platea opposta e accuse di sciatteria e di incapacità palese piovute dalle tribune della minoranza.
Il miracolo degli ultimi tempi è che anche consiglieri tradizionalmente afasici, alzatori di dito seriale, ottengano il dono della parola e si lancino in improvvide scorribande che il buon Parente fa fatica massima a contenere. Oppure che rappresentanti spumeggianti si rivolgano al di là dell’iconostasi chiamando in causa il pubblico provocandone una reazione, altrattanto errata ma comprensibile, e questo francamente non è accettabile.
Vero è che questo livore diffuso ha una sua matrice ben precisa, una certa spocchia d’antan di chi dovrebbe, per sua esperienza e storia personale, tenere bassi i toni e che invece li infiamma. Li ha infiammati anche il Vicesindaco De Pierro che esausto delle affermazioni poco celebrative dell’opposizione ha sbottato verso la controparte solo parzialmente abbassando poi il tenore dello scontro.
Tra le file della minoranza l’accusa di incapacità e di sciatteria verso l’Amministrazione è ormai un refrain. Luigi Diego Perifano, protagonista insieme al sindaco di un concitato confronto a fine lavori, ammette la deriva incontrovertibiloe delle relazioni