”Il botta e risposta tra Lega e Pd per la battutaccia di De Luca sul Fortore definito “Africa” risullta essere più dannoso della caustica affermazione del Governatore, poiché sposta il dibattito da un concetto, quello appunto dell’Africa, a quello sui veri problemi del sottosviluppo territoriale, che devono essere affrontati con soluzioni adeguate ed interventi strutturali decisi ed immediati.
Infatti la “querelle” sull’Africa pronunciata dal Governatore, sposta il dibattito dal vero problema strutturale a quello di chi è contro e chi a favore di De Luca, trascurando la vera essenza dei motivi che hanno indotto il Governatore a chiamare “Africa” il Fortore al suo arrivo a Foiano, dopo aver percorso strade disconnesse e tortuose, piene di buche con scarse segnaletiche e per le quali lungo il percorso non è
improbabile che l’autista abbia anche sbagliato strada. Non ci vuole molto a comprendere il perché di quella spontanea affermazione dopo il tortuoso viaggio da Napoli a Foiano, che sicuramente è ben diverso da quello autostradale a cui il Governatore è quotidianamente abituato a percorrere da Salerno a Napoli. Un tempo quando i docenti erano chiamati dal Provveditorato agli Studi a scegliere l’assegnazione delle sedi lasciavano agli ultimi in graduatoria le scuole fortorine considerate come sedi “disagiate”, proprio a causa di una innegabile difficoltà a raggiungere gli istituti scolastici del Fortore, oltre che per la mancanza di mezzi di trasporto pubblico proprio per una rete stradale inadeguata ad un paese civile.
Il vero problema quindi non è quella dell’esclamazione spontanea ma invece interrogarsi su cosa abbia fatto il Governatore De Luca in questi dieci anni di guida alla Regione Campania per lo sviluppo del Fortore? Quale strategia per le aree interne abbia adottato per evitare la desertificazione, lo spopolamento e l’economia che portano il Fortore ai primi posti della Campania per perdita di popolazione, di servizi pubblici e di esercizi commerciali? Non può bastare l’impegno per ristrutturare una scuola o una Chiesa per salvarsi l’anima!
È su queste tematiche che deve accentrarsi il dibattito e sulle proposte che il Centro destra intende dare alla Campania per uno sviluppo organico tra le aree costiere e quelle della dorsale appenninica. Su queste tematiche stiamo sviluppando un apposito programma avviato con le Comunità UdC, ispirate da quelle fondate da Adriano Olivetti nel dopo guerra, aperte al contributo di tutti i cittadini anche non tesserati all’UdC, ma che intendono portare liberamente un contributo di idee e di proposte allo sviluppo del territorio. ”