De Luca e il terzo mandato gridato con furore alla Festa dell’Unità di Foiano Valfortore. Il Governatore rompe gli indugi, si cala nell’agone e sfida apertamente il suo partito, diciamo così. Sferza Misiani sulla gestione commissariale, glissa sulla necessità di abbassare i toni nonostante ormai si sia dato il benservito al commissario politico e tutti si dicono pronti al congresso regionale.
E’ li che si deve trovare l’amalgama interno ma quasi nessunio ci crede per davvero. Intanto sul cerchio magico deluchiamo pare abbattersi la scuse delle inchieste giudiziarie. In ptincipio fu Alfieri, ora nei fascicoli della magistratura ci sono finiti pezzi da novanta come il consigliere regionale Luca Cascone, ritenuto molto vicino al Presidente. De Luca è un buldozer e continua a dire che non commenta le vicende giudiziarie. “La magistratura vada avanti in piena autonomia, in tempi rapidi ma in piena autonomia e cerchiamo di non dimenticare mai che un articolo della Costituzione dice che un cittadino è innocente fino a sentenza definitiva ma questa cosa non entrerà nella testa di nessuno”.
Nel frattempo si riaccende il duello a distanza con Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio aveva replicato a Piero De Luca che l’averva attaccata parlando di danno erariale in base agli accordi di Tirana sugli immigrati. Il Capo del Governo aveva replicato che si profila il danno erariale quando un presidente di regione spende migliaia di euro per comprarsi una pagina di giornale per dirsi da solo quanto è bravo, non il protocollo sull’Albania.
Per De Luca è stata una battuta. “Io le sono grato perché ogni volta che interviene ci fa un sacco di pubblicità gratuita. Continueremo a godere della sua attenzione”, sarcastico Vincenzo De Luca.
E’ però evidente che l’attenzione mediatica e non solo è tutta sul Governatore. Per quanto possa manifestare distacco le indagini della magistratura si stanno concentrando sui suoi uomini più fidati e la Procura di Salerno individua le ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti in concorso e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente per una storia di appalti da decine di milioni di euro sui lavori alla Fondovalle Calore, l’Aversana e il Sottopasso di Ogliastro Cilento.