“Il tema delle aree interne non è solo degli eroi che ci vivono ma di tutti, per cui bisogna ribaltare la logica compassionevole del borgo e iniziare a dire che il centro urbano va avanti se questi territori sono mantenuti”.
Così Marco Niccolai, Responsabile Aree Interne del Partito Democratico. “Il primo punto sul quale vogliamo lavorare a livello nazionale è la fiscalità di vantaggio, tema che era un tabù anche nel centrosinistra. Un negozio delle aree interne non può pagare le stesse tasse del centro urbano: ci sono una serie di vincoli ma stiamo lavorando a una proposta sia per la parte dell’Irpef che delle attività produttive.
Il secondo punto riguarda la sanità, pensiamo a incentivi per i medici di famiglia, elisoccorsi e reti ospedaliere. E poi servizi, il sistema scolastico, la connettività e soprattutto i trasporti: alle province vanno dati gli strumenti per adeguare la viabilità secondaria”.
“Stiamo vivendo un periodo di spopolamento che riguarda non solo l’Italia ma le aree interne di tutta Europa e i problemi non sono solo la mancanza di lavoro ma anche la chiusura delle scuole, degli ospedali e la desertificazione bancaria.
C’è bisogno dunque di adottare l’agenda del contro-esodo per affrontare un problema di carattere nazionale, attraverso una serie di iniziative e risorse a partire dalla Snai al Pnrr fino ai fondi Pon e Fesr che ci permettono di recuperare quei divari” ha detto Antonio Decaro, Presidente Commissione Parlamentare Europea ENVI.
“Il periodo tragico del covid ci ha insegnato che si può lavorare da casa e a distanza, collegati al pc. Tante persone in questo periodo hanno scoperto che si può vivere molto meglio nelle aree interne del nostro Paese ma c’è bisogno di collegamenti e servizi.
Da un lato però ci tagliano le risorse, dall’altro vogliono fare l’autonomia differenziata, che va bloccata in tutti i modi, nella speranza che ci venga data la possibilità di andare al referendum: lì mi aspetto che tutti vadano a votare, non solo al Sud, per tenere unito il nostro Paese”.