“Non si tratta oggi di speculare sull’evento del G7. Mai come in questo momento storico però sarebbe bello registrare un mutamento di analisi da parte del Sette Grandi alla luce del drammatico scenario internazionale presente.
Ma non mi aspetto certo una riflessione sui fallimenti delle politiche internazionali in tema di dialogo tra popoli e perseguimento della pace.
Ma forse qualcosa di buono c’è anche per la nostra provincia in questo appuntamento. Ed è tutto in questo appello contenuto nel documento che i sindaci hanno consegnato a Piantedosi.
I sindaci irpini hanno elencato tutte le responsabilità del governo centrale e di quello regionale rispetto a temi che da anni sono sul tavolo e non vengono affrontati.
A cominciare dal tema della gestione dell’Acqua pubblica Bene Comune. I sindaci propongono un Piano Marshall per utilizzare i 397 milioni di progetti pronti. E anche sui trasporti e la mobilità, nelle declinazioni del disastro della viabilità locale e del mancato collegamento del capoluogo alla rete ferroviaria dell’Alta Velocità, i sindaci descrivono un quadro drammatico.
Notevole il richiamo al dissesto idrogeologico che i primi cittadini legano anche all’abusivismo edilizio. Insomma c’è materia per dire che qui lo Stato non c’è.
Insomma, al di là della retorica sull’indotto turistico di un evento come questo, per la provincia senza strade, ferrovie, acqua e soggetta a frane, c’è bisogno di ascolto dello Stato e del Governo Regionale. I sindaci hanno lanciato un allarme a Piantedosi. Il governo non può far finta di non sapere”.