Prove tecniche di soluzione della crisi legata alla scuola Torre. La visita dei quattro ispettori del Ministero dell’Istruzione non è stata, nei suoi risvolti formali, come l’Amministrazione si aspettasse che fosse. Sei ore di domande assai particolareggiate, nessuna intenzione di accorciare le distanze, nessuna convivialità ma solo nuda disamina di ciò che si è fatto, poco, e ciò che c’è da fare, molto. Chi s’aspettava il blocco del finanziamento da 17 mln di euro è andato deluso; non è in questione l’erogazione del Pnrr, la cui revoca per ragioni politiche e di opportunità non avrebbe giovato a nessuno, ma è determinante il rispetto dei tempi tecnici inderogabili e una sostanziosa variante al progetto originario che si impone non necessaria, inevitabile.
Dinanzi a questa situazione, ora, si articola il da farsi. La relazione che i tecnici o quanto meno una parte di essi ha posto al sindaco è, in termini generali, una corposa rivisitazione del progetto iniziale, una soluzione che Mastella non intende prendere in considerazione perchè sconfesserebbe tutte le argomentazioni sin qui adottate e sarebbe una sorta di andata a Canossa, semplicemente irricevibile. La questione per il sindaco è politica e un vasto rimaneggiamento del piano equivarrebbe ad una ammissione impietosa di inanità politica, una ulteriore ammissione di incapacità della sua gestione.
Allora si sarebbe fatta strada una possibile exit strategy; cedere sulla passerella sopraelevata che scavalchi via Marmorale, cosa che eviterebbe la variante urbanistica che imporrebbe una ulteriore dilazione dei tempi già esigui. Una modifica che potrebbe essere accettata come il male minore, magari aprendo un canale di dialogo coi sindacati e con qualche elemento più dialogante dell’opposizione. Che però si fa gran fatica ad individuare, anche a causa della intransigenza di Mastella nell’accettare l’interlocuzione con chicchessia e il mancato inserimento della materia nel Question Time di domani non è per nulla un segnale di apertura e ha esacerbato gli animi in misura maggiore.
In un modo o nell’altro dovrà cavarsi d’impaccio resistendo a quei tecnici che hanno ben capito la gravità della situazione e che vorrebbero indurlo alla riflessione.
In definitiva vale la pena ricordare le opzioni presenti sul tappeto e che l’Amministrazione, ob torto collo, ha davanti.
Punto primo. Il progetto rimane così com’è, scuole interamente abbattute e ricostruzione sul lato destro in unico edificio, auditorium e strada Marmorale chiusa. In questo caso il Comune fa una variante urbanistica per giustificare la volumetria in eccesso e la passerella sulla strada che rimane aperta.
Punto secondo. Una variante per diminuire la volumetria, scuole ricostruite a destra, eliminazione dell’Auditorium, a sinistra parco e parcheggio, strada aperta.
Punto tre la ristrutturazione della Torre.
In tutti i modi il vero arbitro della faccenda è la scadenza al 31 marzo 2026.