La crisi idrica e la Regione Campania. A Benevento fanno a gara a chi si scaglia con maggiore vurulenza nei confronti di Napoli, fonte di ogni nequizia in fatto di mancato ammodernamento degli impianti. La obsolescenza delle infrastrutture è sotto i nostri occhi, non ci vuole la palla di cristallo per scoprirlo, magari con la complicità del governo nazionale di questo momento o del passato. Epperò, appare bizzarro che nella nostra città si individui un responsabile che tutti hanno contribuito ad eleggere, ma proprio tutti.
De Luca è governatore da quasi dieci anni ed è, in un modo o nell’altro, tra alti e bassi, un esponente di prestigio del PD. Quindi sosternuto da tutto il PD, anche da quello sannita che fino ad un paio di anni fa lo vedeva, ricambiato, come il fumo negli occhi. Poi le mutate contingenze hanno prodotto un riavvicinamento fra il presidente della Regione e Umberto Del Basso De Caro che, probabilmente, sperava pure in un rimpasto del cilentano per tornare a vestire ruoli istituzionali abbandonati da lunga pezza.
Mastella lo ha avuto sodale per un quadriennio prima del distacco e quindi anche lui, viandante per autodefinizione, lo ha sostenuto ricevendone sostegno, specie nel biennio 2002-2021. Insomma tutti ma proprio tutti hanno contribuito a tenerlo li il De Luca per cui è assai stucchevole questa rincorsa a chi coglie il tiro in modo più efficace.
Per Altrabenevento il connubio Mastella e PD nella, sin qui, poco fortunata avventura di Sannio Acque è emblematico. “La privatizzazione del servizio idrico è stata votata nel Consiglio di Distretto Sannita dell’EIC da mastelliani e sindaci PD; gli atti per costituire la società Sannio Acque, a effettivo controllo privato, finora bocciati dalla Corte dei Conti sono stati prodotti dalla Regione Campania e dall’Ente Idrico Campano, entrambi controllati dal PD.”
Insomma, tutti dalla stessa parte eppure tutti contro. Ora, non è che se si è votato bisogna poi assecondare tutto quello che passa il convento ma neppure sconfessare in toto un cammino comune. Ma è pur vero che questo dell’acqua è “un gran giro de quatrini”, per dirla alla Trilussa, e che finora le grandi manovre miliardarie hanno prodotto molto poco in termini di benefici per i cittadini. E allora, sperando che Solopaca sappia integrare l’aqua molisana in deficit e in attesa che quelle operazioni da 19 milioni di euro valutate ma non deliberate da Napoli e che consistono nella costruzione della condotta fino a Benevento, in Campolattaro we trust, un altro giro enorme de quatrini.