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Lucio Lonardo: Steinbach, Sant’Agostino e Top Gun per spiegare le emergenze

Lucio Lonardo: Steinbach, Sant’Agostino e Top Gun per spiegare le emergenze

30 Agosto 2024 | by Enzo Colarusso
Lucio Lonardo: Steinbach, Sant’Agostino e Top Gun per spiegare le emergenze
Politica
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Il commento come sempre “naif” del segretario cittadino di Forza Italia Lucio Lonardo a proposito della situazione legata alle ultime emergenze cittadine. Dalla recrudescenza dei ratti in città alla situazione legata al maltempo fino ad arrivare al Lapidarium. Lo fa, Lonardo, partendo nientepopodimeno che da Sant’Agostino ma poi abbraccia anche profonde conoscenze letterarie e pure cinematografiche.

” Gli eventi avversi di questi giorni, in verità, mi hanno fatto pensare alla frase di S. Agostino : la speranza ha due bellissimi figli, lo sdegno per la realtà delle cose, e il coraggio per cambiarle e nella nostra realtà beneventana ci servono entrambi al fine di migliorare noi stessi e tutto ciò che ci circonda.

E’presumibile che quasi tutti i cittadini siano sdegnati da quanto accaduto in Città in questi giorni, compresi i giullari reclutati a partecipare alla Cena bianca, a questo punto “delle beffe”, intonando “tutto va ben madama la marchesa!” Alludo alla convention dei topi in Città manco ci fosse il remake di Top Gun, Topkapi , Topaz o la lettura magistrale del romanzo di Steinback, Uomini e Topi : diciamola tutta, la città ha sporcizia dovunque, per larghi tratti è sprovvista di cestini gettacarte, l’incuria del verde è palese affidata giornalmente a 2 operai Asia e cooperative non attrezzate e specializzate, senza un cronoprogramma degno di nota ma solo a demand : la pulizia di caditoie e fossette, la messa in sicurezza dei tombini sono solo un pallido ricordo dei tempi che furono.

Palesemente disatteso il regolamento del verde dell’Assessorato all’Ambiente che prevede a Pubblico e Privato non solo un censimento e un attestato di salute ma anche monitoraggio e capezzature , ora note solo per essere fatte sempre nei tempi sbagliati. Ci attende un autunno tragico, tra cantieri, disservizi e pavide ordinanze di lock down  o segaiole di abbattimento durante le intemperie per ammortizzare le responsabilità amministrative di eventuali calamità prodotte solo da incuria e improvvisazione.

E sì che a S. Filippo e via Pertini già si è sfiorata la tragedia mentre l’ossario all’Arco Traiano è tornato alla destinazione d’uso originaria ovvero un acquario! Con buona pace di S. Agostino manca a questa Città l’altro figlio della speranza, il coraggio di voler cambiare le cose: ormai, a tratti, appare sonnolenta, rassegnata finanche spocchiosa e irritante nel suo compassato lasciarsi andare. E’ la trasposizione figurata della filastrocca “alla Fiera dell’Est” dove tutto sembra partire da qualcuno che per 2 soldi comprò un topolino ma ci vogliono 3 strofe prima che arrivi il gatto che se lo mangia, troppo! E allora, poiché è tratta dalla filastrocca ebraica Chad Cadya a celebrazione della liberazione dalla schiavitù egizia, cantiamola  nella speranza che ci liberi da certi Uomini e Topi, facendo un immaginifico protocollo d’intesa con John Steinbeck.

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