Benzina sul fuoco delle polemiche nel turbolento momento della politica beneventana. L’offensiva di Ferragosto scatenata da Forza Italia e che certamente è solo agli inizi, scuote dall’interno il Palazzo e la decisione di Molly Chiusolo di querelare il partito che fu di Berlusconi non riscuote unanimità di consensi all’interno del mastellismo.
Che appare “nave sanza nocchiero” se è vero come è vero che ad aumentare la tensione già alta ci ha pensato un post improvvido della presidente della Commissione Cultura Mara Franzese che ha messo in relazione i Riti Settenali di Guardia Sanframondi con la Cena in Bianco. “Anziché criticare la Cena in Bianco, nel 2024 io mi preoccuperei più del fatto che ogni sette anni continui a ripetersi il RITO DEI BATTENTI, come se fossimo nel Medioevo”, scrive la Franzese e questo ha scatenato a mezzo social un vero putiferio che ha costretto la stessa Franzese a correggere il tiro in un post successivo.
E subito s’è aperta la sarabanda di dichiarazioni politiche. Di parole aberranti parla il PD che chiama in causa direttamente Mastella per una una netta dissociazione e chiede le dimissioni immediate della Franzese dal ruolo di presidente della Commissione Cultura.
Dalla Lega parole durissime. “Quello della Franzese è un atteggiamento oltraggioso, offensivo e vergognoso, per cui deve dimettersi dalla presidenza della commissione Cultura perché la città di Benevento non può essere rappresentata da simili personaggi”,tuona il segretario Bocchino.
Mastella corre subito ai ripari e sempre a mezzo social prende le distanze dalla affermazioni della sua consigliera.
“I Riti Settennali di Guardia Sanframondi, scrive, sono un unicum, una miscela di devozione sincera e identità che si perpetua fermando il tempo e lo spazio” Mastella rassicura il sindaco Di Lonardo e annuncia che sarà domenica prossima a Guardia accompagnato dalla moglie accogliendo l’ invito del Sindaco. Smorza,come è normale in questo momento politico, i toni della polemica. “Le opinioni personali, quando non impegnano minimamente le istituzioni e non hanno nessun fine politico, restano, ancorché non proprio condivisibili, libere”.
Vero, ma le cariche istituzionali non conoscono interruzioni, non vanno ad intermittenza. “Semel abbas, semper abbas” recita un brocardo medievale, chi ricopre una carica pubblica ha il dovere di mitigare e di articolare meglio le proprie opinioni anche quando ritiene di essere “in libera uscita”. Dei Riti si può avere il giudizio che si vuole ma “est modus in rebus”, è questione di stile e di senso delle istituzioni che è dato ricoprire. E di intelligenza politica, si potrebbe aggiungere, pensando bene a cosa si faccia per evitare di aggravare una situazione delicata e che espone il sindaco a polemiche ripetute.
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