Graffiante e come sempre sarcastico il commento di Lucio Lonardo, Commissario Cittadino di Forza Italia, rispetto all’attualità beneventana. E quando si parla di attualità e di quella politica in maggior misura ecco che il bersaglio del medico diventa senza alcun dubbio Clemente Mastella. Lonardo va a volo d’angelo sulle problematiche cittadine e parte aggredendo il problema della Via Appia 60esimo sito italiano riconosciuto dall’Unesco- Lonardo fa la disamina dei vari passaggi, cita nomi e cognomi che ne hanno reso possibile l’inserimento di una candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura che ha coordinato tutte le fasi del processo e ha predisposto tutta la documentazione necessaria per l’iscrizione.
“Un momento di gloria nazionale grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura di cui beneficeranno, se sapranno coglierne l’occasione, soprattutto le Città attraversate dal tracciato, iniziato nel 312 a.c. dal censore Appio Claudio Cieco, che nessuno finora ha ricordato anche perché la sconfitta è orfana e la vittoria ha molti padri. Uno di questi sicuramente il nostro Sindaco, che, al grido piatto ricco mi ci ficco, ha ritenuto di comunicare con la solita telefonata ai Cittadini l’avvenimento in modo fin troppo personale e, non avendo potuto procedere per motivi di età alla solita inaugurazione della posa della prima pietra, ha giocato comunque d’anticipo preparandosi “a preta inta a sacca”, realizzando a tempo di record una mostra fotografica dell’evento scippando la prima fila al Ministero.
Poco importa che poi abbia rovinato tutto rifilandoci l’ennesima Mastelliede, (ricordate il bosco da 100.000 alberi da realizzarsi in Città?), del progetto della realizzazione a Benevento dei Giochi della Via Appia quando, avendo letto Topolino, dovrebbe sapere che la sede naturale è Capua e che soprattutto anche che la nostra dotazione di impianti sportivi è fumettistica, nel senso proprio di fumus.
Eppure, nelle sue dichiarazioni parla di dover essere bravi a sfruttare le situazioni diventando la principale attrattiva della richiesta culturale e turistica. Qualcosa già lo ha detto Sguera di Azione ma è d’uopo approfondire la nostra Regina Viarium alternativa : venendo da SUD si passa per il Rione Libertà mai soggetto ad un risanamento vero e proprio con le casematte presenti in Via Napoli, se si gira verso via S. Colomba si potranno vedere i resti del Presepe Dalise, costato un botto,nel deposito rottami dell’AMTS, se si gira verso S. Clementina ci si imbatte prima o poi nei resti del Parco Archeologico di Cellarulo o nelle nutrie che vagano nel Calore.
Si può dare anche un occhiata all’ unica fontana d’Italia affetta da disfunzione erettile in Piazza Bissolati, una visita all’infopoint frutta e verdura a piazza s. Maria, il mamozzino che ha coperto alcune vestigia della nostra storia, per proseguire al Mamozio vero e proprio in Piazza Duomo che dopo la sentenza del Consiglio di Stato dovrà essere ridimensionato proprio nelle parti vitali statiche, ( progetto Piazza Duomo altra erba ‘ntrattieni, a dx troviamo un ex parcheggio con le fioriere rinsecchite, una fontana devastata da muffe e funghi evidenziati anche dai miserrimi 4 lumini presenti, di fronte al piso pisello ovvero il museo diocesano dall’improponibile colore, si può scendere verso “buste e foglietti facendo riferimento ala gara di appalto del Mailes destinato a rimanere così com’è per le lungaggini giudiziarie.
Una visita al Teatro Romano è d’uopo ma con le Nike a causa della pavimentazione sconnessa sul piazzale Ma si può salire per il Corso dove è stato perpetrato un sacrilegio all’Arco Traiano dove una delle prospettive laterali è stato deturpata da una specie di ossarium o lapidarium che dir si voglia, veramente squallido; se si sale a Piano di Corte si trovano le Forche da illuminazione in Corten, che ne fa di fatto la piazza degli impiccati, con fioriere piene di sterpi.
Se si va su verso lo spennato viale degli atlantici è possibile fare però il Camel Trophy per l’asfalto sconnesso e per il restringimento in alcuni punti della viabilità : abbiamo rischiato una deviazione, in soldone, se fosse stato ancora tra noi Appio Claudio anche se Cieco. Insomma il solito Mastella : da una parte disegna una realtà utopica come ideale etico-politico nell’attualità destinata a non realizzarsi sul piano istituzionale, dall’altra realizza una rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro, ma prevedibile sulla base di tendenze del presente, percepite come altamente negative, in cui viene presagita un’esperienza di vita indesiderabile o spaventosa per la colpevole scelta di alcune espressioni sociali o politiche opprimenti.”