L’onorevole Francesco Maria Morgante scrive una lettera alla dirigente dell’ospedale San Pio di Benevento Maria Morgante:
”Gentile Dott.ssa Morgante,
ho appreso con preoccupazione alcune informazioni riguardanti un ulteriore depotenziamento dei servizi offerti dall’Ospedale di Sant’Agata dei Goti. Pare infatti che, nella giornata di ieri, dieci infermieri in servizio presso il P.O. De Liguori abbiano ricevuto comunicazione di trasferimento immediato a Benevento.
Questo personale, trasferito da Sant’Agata dei Goti, sarà assegnato alla Medicina d’Urgenza dell’ospedale del capoluogo fino a nuove disposizioni.
La comunicazione ricevuta dagli infermieri parla di assegnazione provvisoria, così come dovrebbe essere la chiusura notturna del Pronto Soccorso del De Liguori.
Se queste informazioni fossero confermate, sarebbe l’ennesima prova che la Dirigenza Ospedaliera sta operando in una direzione chiara da tempo: la chiusura dell’ospedale di Sant’Agata dei Goti, che serve una numerosa popolazione residente in tutto il comprensorio.
Se davvero si sta procedendo in questa direzione, bisogna avere il coraggio di dichiararlo apertamente, senza alimentare false speranze tra i cittadini.
Con questa mia comunicazione, ennesimo grido d’allarme per una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile, Le chiedo di valutare attentamente e con ponderazione le decisioni riguardanti il depotenziamento dell’ospedale di Sant’Agata dei Goti.
Anzi, il mio auspicio e la mia reiterata richiesta, anche in questa circostanza, è quella di procedere in direzione contraria, potenziando il De Liguori e riportandolo a una rinnovata funzionalità per le esigenze dei cittadini, a partire dalla riattivazione dei servizi in orario serale e notturno.
Non fare quanto da me richiesto equivarrebbe a perpetrare un’ingiusta privazione del diritto alla salute della comunità, sottraendo la tutela di un diritto costituzionale fondamentale.
Varare avvisi pubblici per impiegare personale sanitario al Ps senza organizzare una forte azione preliminare capace di convincere e reclutare medici provenienti dal mondo universitario, senza coinvolgere gli ordini professionali campani in grado di indicare professionisti disponibili o in quiescenza, vuol dire che è venuta meno la sua capacità manageriale.
I manager sono pagati lautamente per superare le problematiche, non per fare atti ordinari. Se così è, allora rassegni le sue dimissioni per onestà intellettuale ed etica dando modo che venga affidata ad altri la possibilità e la responsabilità di superare questa crisi emergenziale.”