Maurizio Bocchino ha aderito a Fratelli d’Italia. La notizia è stata diramata sabato scorso dal senatore Matera che ha salutato con estremo entusiasmo l’entrata dell’ex vicesindaco di San Giorgio del Sannio nel partito.
Bocchino, tuttavia precisa che “San Giorgio Protagonista” è e resterà “un movimento civico aperto a tutti, al servizio della intera comunità e che dovrà ulteriormente crescere e radicarsi al nostro territorio.
Ma il vero botto Matera lo fa proprio con Agostinelli che, dopo l’estate, aderirà a Fratelli d’Italia. Con quale incarico? Se ne parlerà a settembre. Il già segretario del partito di Mastella avrebbe accelerato la rottura avendo già chiaro quale sarebbe stato il suo futuro, cosa che è apparsa ai commentatori politici di lapalissiana deduzione, consentendogli anche di rintuzzare il prevedibile tentativo di Mastella di provare a convincerlo della iniquità di quella decisione.
Agostinelli ha contestato la politica del “partito coniugale” e come lui parecchi in Noi di Centro, e una sorta di crociata nei confronti degli assetti “familistici” del mastellismo è partita da settori che contano all’interno di quel sistema di potere. In una ipotesi nemmeno tanto remota di approdo di Mastella al centrodestra, cosa che Matera ha sempre caldeggiato, la condizione non negoziabile è proprio la dismissione di pratiche “familistiche” e della “politica del viandante”. Insomma Mastella deve riconvertire il suo metodo e la cosa appare complicata se non impossibile.
Nel fattempo si consola con i dati del Sole 24 Ore sull’apprezzamento dei sindaci dell’annuale sondaggio sulla popolarità dei primi cittadini italiani. E’ dodicesimo in assoluto, secondo in Campania dietro a Manfredi, e rispetto al 2021 mantiene un trend di crescita del 6,3%, un dato che lo stesso Mastella attribuisce alla sua possanza politica e alla sua corretta amministrazione “senza il supporto di nessun partito nazionale, dice, anzi a dispetto di una paradossale contingenza politica che vede partiti di ambedue gli schieramenti nazionali animati da una sorta di contrapposizione contro la mia amministrazione.”
Paradossalmente questo dato, preso sempre col beneficio dell’inventario come tutti i sondaggi, potrebbe addirittura contribuire a rafforzare in lui la difesa ad oltranza della sue peculiarità, resistere ai mugugni interni, dimostrare che la sua strategia è ancora valida e attendere Regionali e poi Provinciali, un ultimo rumors le vorrebbe nel 2026, parallelemante al ritorno alle urne in città, anche se il decreto legge che il Governo vorrebbe varare per evitare dilazioni pare al momento improbabile. Come a dire, giocarsi tutto direttamente o indirettamente in un’unica mano ma conta più di tutto in che condizioni si arriverà a quelle scadenze.