Fratelli d’Italia sugli scudi in questo assolato e afoso weekend. Mimmo Matera annuncia l’adesione di Maurizio Bocchino, di recente candidato a sindaco a San Giorgio del Sannio, nelle fila di Fratelli d’Italia. “Ho deciso di aderire al movimento politico di Fratelli d’Italia perché si basa sui principi di libertà, democrazia, giustizia, solidarietà sociale e merito, gli stessi cardini sui quali ho sempre basato il mio percorso personale e politico da moderato.
La decisione – spiega – va inquadrata nella ferma convinzione che la mia persona debba offrire un contributo concreto al territorio, sempre al servizio dei cittadini e delle istituzioni e, dunque, l’adesione al partito che esprime il Presidente del Consiglio dei ministri può solo giovare alla nostra San Giorgio.” Bocchino però tiene a precisare che la sua adesione alla Fiamma “non influirà in alcun modo sul ruolo che ricopro da capogruppo di “San Giorgio Protagonista”, che è e resterà chiaramente un movimento civico aperto a tutti, al servizio della intera comunità e che dovrà ulteriormente crescere e radicarsi al nostro territorio attraverso l’adesione al gruppo già esistente di nuove personalità, che hanno già mostrato interesse al progetto appena iniziato”.
Matera, dal canto suo, esprime entusiasmo per l’arrivo di Bocchino. “Maurizio oltre ad essere uno stimato professionista ha già una solida esperienza amministrativa a San Giorgio del Sannio, comune importante per la nostra provinciale. Fratelli d’Italia nel Sannio si sta radicando sempre di più puntando sulla qualità e mai sulla sola quantità.
E Bocchino potrebbe non essere l’unico dei nomi grossi della politica beneventana ad associarsi al partito della Meloni. L’uscita da Noi di Centro di Carmine Agostinelli, per tutte le ragioni che lo stesso Agostinelli ha espresso di suoi pugno, potrebbe orientare il sindaco di San Bartolomeo in Galdo proprio in direzione di Fratelli d’Italia. Non adesso ma più avaccio, probabilmente dopo l’estate, stando a quanto si agita nei meandri della politica locale.
Insomma, il già segretario del partito di Mastella avrebbe agito avendo già chiaro quale sarebbe il suo futuro, cosa che è apparsa ai commentatori politici di lapalissiana deduzione, consentendogli anche di rintuzzare il prevedibile tentativo di Mastella di provare a convincerlo della iniquità di quella decisione. E d’altro canto le parole di stima dello stesso Senatore Matera nei confronti di Agostinelli, definito in tempi non sospetti una persona integerrima ed un politico avveduto, lasciano pensare che l’approdo a Fratelli d’Italia non sia affatto peregrino.
Mastella, a questo punto, è messo quasi spalle al muro. Da più parti del suo movimento è partita una sorta di crociata nei confronti degli assetti “familistici” del suo sistema di potere. Il “partito coniugale” sembrerebbe avere i giorni contati anche perchè nelle recenti puntate romane del sindaco di Benevento che, buon per lui vanta ancora aderenze capitoline importanti, gli è stato chiaramente detto che un suo eventuale approdo nel centrodestra passa inesorabilmente attraverso l’abbandono di quelle pratiche muliebri e di quella “politica del viandante” che sembrano avere fatto il loro tempo. In definitiva, se ancora culla velleità politiche Mastella deve operare scelte anche dolorose che potrebbero però comportare esiti negativi per altri lidi. Dovrà il sindaco trasformare il suo “credo tattico”, tanto per citare una metafora calcistica, e la cosa appare complicata se non impossibile.