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Noi di Centro, per Mastella ora è prioritario fare quadrato

Noi di Centro, per Mastella ora è prioritario fare quadrato

10 Luglio 2024 | by Enzo Colarusso
Noi di Centro, per Mastella ora è prioritario fare quadrato
Politica
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Carmine Agostinelli e la sua uscita di scena dai ranghi di Noi di Centro. Di certo una bruttissima tegola per Mastella che dopo gli addii di Barone, Gino Abbate e dopo avere perso Maturo a Cusano Mutri e le non brillanti prerstazione di molti dei suoi l’8 e il 9 giugno deve ora fare i conti con un possibile inizio di slavina interna visto che i mugugni nei confronti della gestione “coniugale” del partito e delle caselle che contano ha cominciato a generare risentimenti sempre più forti in chi rivendica una chance e magari da anni la rincorre senza successo.

Il sindaco di San Bartolomeo in Galdo non ha inteso procrastinare oltre la sua esigenza di abbandonare la carica proprio in disaccordo con le strategie sedimentate del mastellismo che però sono tali da almeno un ventennio, dal momento in cui Sandra Mastella s’è imposta all’attenzione generale entrando nel listino bloccato di Bassolino alle Regionali del 2005 venendo eletta e ricoprendo la carica di Presidente del Consiglio Regionale. Da li la sua ascesa, a fasi alterne, che l’hanno proiettata in Parlamento nel 2018 e ad una serie di candidature, le ultime sfortunate, ma che hanno finito per tagliare fuori tutti gli altri.

Una strategia che a molti sta stretta e che fa il paio con l’evidente difficoltà di appeal di Mastella nei confronti di centrodestra e centrosinistra, seppure il sindaco di Benevento continui ad ammonire, forse in modo velleitario, che alle Regionali si dovrà fare i conti con lui e il suo movimento.

Rischia di arrivarci però a ranghi molto poco compatti, una deriva che potrebbe aprire crepe assai pericolose nel brevissimo periodo sia alla Rocca, nel caso Agostinelli dovesse aderire a qiualche partito di destra, sia al Comune dove da tempo si vocifera di un gruppo Forza Italia cui potrebbero confluire consiglieri anche dalla maggioranza. Insomma un effetto domino inarrestabile.

E quindi è apparsa prudente la decisione di Mastella di non andare a intaccare la sua macchina di potere, quei rimaneggiamenti in giunta e nella burocrazia di Palazzo, parzialmente annunciati e che pur avrebbe voluto imporre ma che saggezza ora gli detta di non promuovere. Ora appare prioritario fare quadrato e frenare l’emorragia che già s’è cominciata a manifestare e l’impressione che il cadreghismo, vero collante di quel movimento, si orienti altrove.

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