Luigi Bocchino, segretario provinciale della Lega del Sannio, interviene sulla decisione della Regione Campania di votare perr il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia Differenziata testè varata dal Parlamento e approvata dal Presidente della Repubblica. Bocchino attacca De Luca e ricorda che fu proprio il centrosinistra a mettere mano nel 2000 alla legge di riforma del Titolo V da cui promana l’autoiniomia differenziata. Per Bocchino la decisione di De Luca è figlia dei prossimi posizionamenti politici di De Luca e di un canale di dialogo aperto con la segretaria nazionale del PD al fine di un eventuale appoggio per un altrettanto eventuale terzo mandato a Santa Lucia.
“De Luca con questo voto, allineati e coperti i nostri consiglieri regionali Abbate e Mortaruolo, apre una linea di credito politico con la Schlein per sè stesso per il terzo mandato, o per qualcuno della famiglia De Luca per incarico di rilievo nazionale nel partito. L’unico fatto positivo è che il Governatore, a differenza di altri ipocriti della sinistra, ha dovuto ammettere che l’autonomia differenziata è figlia della riforma del titolo V della Costituzione voluta fortemente proprio dalla sinistra nell’anno 2001 e che vedeva un ministro meridionale dell’allora Udeur, tal Agazio Loiero da Catanzaro, a rappresentarla e difenderla in parlamento.
La Sinistra ancora una volta, in Campania come altrove, continua a fare battaglie di retroguardia ed è purtroppo per la conservazione dell’attuale stato di cose: solo un pregiudizio ideologico e null’altro la spinge a contrastare il disegno di riordino dell’apparato istituzionale della nostra società, fortemente voluto dal Popolo sovrano alle scorse elezioni, che passa attraverso il premierato, l’autonomia differenziata, la riforma della giustizia.
Il riassetto istituzionale è necessario: il disastro della sanità campana, la desertificazione della rete sanitaria provinciale con l’unico merito di essere passati dall’albergo al pronto soccorso ad ore si fa per dire, la carenza ingiustificata nel 2024 di una rete infrastrutturale del tutto inadeguata, con trasporti e servizi deficitari, sono sotto tutti gli occhi di tutti.
E certo non per colpa dell’autonomia differenziata ma per la incapacità di una classe dirigente regionale che da decenni non progetta più niente se non per affermare il “salernocentrismo” in salsa deluchiana con centinaia di milioni di investimento per Salerno e qualche briciola per Benevento con la complicità dei valvassini locali. La Regione Campania di De Luca, così come quella di Bassolino, continua ad essere matrigna sotto tutti gli aspetti nei confronti del Sannio: la Lega è per il cambiamento e non l’immobilismo. Sarebbe ora di ripensare anche ad una autonomia differenziata regionale per riaffermare le ragioni dei Sanniti: altro che referendum !