La scure della nemesi colpisce quanto meno la si aspetti. Nel mondo del mastellismo, ma non solo in quello, è poi quasi una costante che il leader agisca in maniera lenta, che sappia come colpire i propri obiettivi con scaltrezza chirurgica. Nino Lombardi è sfuggito a questa regola, nel senso che Mastella ha subito fatto capire ad uno dei suoi uomini di maggiore fiducia che la prestazione in quel di Faicchio non era stata all’altezza delle aspettative, e la foglia di fico dell’election day ha funzionato solo per le apparenze; in realtà si attendevano molto di più e come una molla è scattato il monito dei tre consiglieri provinciali e le relative remissioni delle deleghe, un modo per far intendere che una certa stagione è finita e ne comincia un’altra in cui se si vuole sopravvivere bisogna dare molto di più.
Stesso discorso fu fatto a Nascenzio Iannace, stessa cosa vale anche per Domenico Mauro, amministratore di Samte, cui il Sannio Quotidiano di oggi dedica un fondo di Gianni De Blasio che lo da per prossima vittima del repulisti interno dopo quello prelettorale di Sauchella da Sannio Europa.
Mal gliene incolse, spiega De Blasio, il suo mettersi “contro un sindaco del suo stesso partito”, cosa che Mauro respinge con forza, ma che gli potrebbe annullare tutti gli sforzi massimi fatti per salvare Samte e metterla di nuovo in linea di galleggiamento; e anche qui verrebbe da pensare che non proprio tutti ne abbiano avuto piacere. L’entourage di chi aspetta all’uscio un’occasione per prendersi una fetta che opina gli si debba concedere spinge al suo esutoramento. Lui non si scompone più di tanto, e d’altra parte perchè mai disperarsi quando l’orizzonte ottico della politica apre a situazioni tra le più varie in questo periodo di falsa fase di stanca?