Come è prassi nel “gioco delle parti” appare opportuno dare voce a tutte le posizioni che si affacciano sul palcoscenico della pubblica informazione e nella questione Malies Altrabenevento e il mentore Gabriele Corona non possono non trovare lo spazio che meritano, non foss’altro che dalla loro denuncia sorge la “vicenda Malies” che non potrebbe essere declinata giammai escludendo la matrice di tutta questa storia.
Altrabenevento eccepisce irregolarità vistose nell’aggiudicazione degli appalti, ne denuncia il tutto con un esposto alla magistratura, che apre un’inchiesta, pubblica i verbali di gara con tanto di correzioni, a suo giudizio senza ancora avere trovato una giustificazione logica, ribadisce le accuse finora mosse all’apparato dirigenziale dei Lavori Pubblici, attacca la relazione Feola e la volontà del segretario di non rendere pubblico il contenuto della sua verifica che però è stata consegnata tramite pec ai consiglieri di minoranza e nella quale è sottolineato che le procedure di gara sono regolari. Gabriele Corona riprova a smontare pezzo pezzo le fondamenta del teorema della legittimità proposto dall’esablishment burocratico-politico.
“Sul suo documento Feola ha apposto il SEGRETO e quindi vieta a chiunque, amministratori compresi, di divulgare le notizie e le argomentazioni per giustificare la sua conclusione, ma non spiega per quale motivo tanta stranissima e immotivata riservatezza.
Il vice sindaco Francesco De Pierro che percepisce dal Comune una indennità mensile di 7.600 euro, pensava che la relazione fosse secretata perchè è inviata anche alla Procura della Repubblica, ma è proprio il Segretario a chiarire, al termine del suo documento, che viene inviato ai magistrati a “fini collaborativi”.
Infatti, la Procura ha aperto una inchiesta a seguito di un esposto del 6 maggio di Altra Benevento ma finora non ha sequestrato gli atti che sono stati solo acquisiti in copia dalla Questura il 27 maggio.
E quindi, come si giustifica, il “segreto” apposto dal Segretario sulla sua relazione che si conclude con l’attestazione di “regolarità amministrativa” della gara di appalto?
Se tutto fosse in regola, se tutti i documenti fossero corretti, perchè tanto mistero?
Che cosa non si deve sapere?
E’ un mistero che si infittisce tenuto conto anche delle decisioni assunte dal Segretario e comunicate al termine della sua relazione: “adottare sistemi di rigido controllo degli accessi agli uffici e verificare la sicurezza dei sistemi informatici dell’Ente” per evitare ulteriori gravissime divulgazioni di documenti a mezzo stampa.
Ovviamente Feola non si riferisce ai “giornalisti amici” che pubblicano solo le veline che passa Palazzo Mosti, si preoccupa invece di Altra Benevento, innominata come al solito, che ha pubblicato sul proprio sito la Tabella di valutazione delle offerte tecniche e la proposta “riservata” di Iadicicco agli altri due membri della Commissione di Gara, Antonella Moretti e Gianbattista Iorio, per concordare le modifiche dei punteggi. (Leggi qui tutti gli articoli sull’Appalto Taroccato)
Quei documenti sono veri, Feola lo sa, ma si lamenta che Altra Benevento li abbia fatti conoscere, invece di preoccuparsi per il loro contenuto.
Per il resto, il Segretario Generale con la sua relazione “secretata” conferma i rocamboleschi tentativi fatti da Antonio Iadicicco, a mezzo stampa o in commissione consiliare, per giustificare la aggiudicazione della gara alla ditta che aveva perso.
Il dirigente del Settore Opere Pubbliche e presidente della Commissione di Gara, dopo le notizie di Altra Benevento, ha giustificato le modiche della valutazione delle offerte tecniche già effettuata perchè la Commissione non sapeva che il Responsabile Unico del Procedimento, un tecnico dipendente di quel settore, il 19 dicembre 2023, quindi prima dell’inizio della gara, aveva corretto un errore del Bando.
Sapevano tutti di quella correzione che era stata pubblicata anche sul “portale gare di Appalto del Comune”, Iadicicco sostiene che lo sapevano sicuramente le ditte che hanno partecipato ma non lo sapeva lui e il resto della Commissione.
Incredibile !! Ormai non si contano più le “stranezze” che si verificano al Comune di Benevento al tempo di Mastela sindaco.
Insomma, secondo la ricostruzione Iadicicco, quel RUP maladrino fa un errore, se ne accorge subito, pubblica sul sito il testo corretto, ma non dice niente al suo dirigente che è pure presidente della Commissione di Gara.
Al Segretario Feola questa versione dei fatti sembra verosimile perchè proprio il RUP con una dichiarazione scritta (finora sconosciuta) avrebbe confermato che il 2 aprile ha avvisato il suo dirigente di aver fatto e corretto un errore tre mesi prima, regolamente pubblicato, senza raccontarlo a nessuno.
Di conseguenza, dice Iadicicco che il 3 aprile, dopo la valutazione delle offerte tecniche già effettuata il 29 marzo, avendo saputo, per la prima volta, dal RUP della correzione all’errore, ha proposto agli altri due membri della Commissione di modificare i punti, ribaltando l’appalto.
E’ una fesseria enome che il Segretario Feola conferma senza accorgersi che nel verbale n. 6 della seduta di gara del 20 marzo, è scritto chiaramente: “La Commissione procede allo svolgimento e alla verbalizzazione delle fasi di gara di seguito riportate tenendo conto dei criteri di valutazione stabiliti dal disciplinare di gara agli artt. 16, 18.1, 18.2, 18.4, nonché del chiarimento del RUP in data 19.12.2023 che qui si intendono integralmente richiamati a formare parte integrante e sostanziale del presente verbale”
E’ una dichiarazione, chiara, esplicita, contenuta in un verbale di una seduta di gara di appalto firmata di pugno da Iadicicco, Moretti e Iorio il 20 marzo, quindi nove giorni PRIMA del 29 marzo quando fu effettuata la valutazione delle offerte tecniche.
Come mai il segretario non si accorge del contradditorio contenuto dei due atti?
E come mai non si accorge che la Commissione ha modificato anche le valutazioni per offerte tecniche estranee all’errore del RUP?
Ridicola è anche l’altra “pezza a colore” confezionata dalla Commissione per giustificare la nuova tabella che già conteneva le correzioni ai punteggi, allegata al verbale n.7 del 29 marzo.
Se le correzioni sono state concordare dalla Commissione dopo la “proposta” riservata di Iadicicco del 3 aprile, come mai già risultavano nella Tabella approvata cinque giorni prima?
Dice il dirigente-presidente che in realtà la seduta del 29 marzo non si era conclusa quello stesso giorno alle ore 14, come si legge nel verbale n.7.
Insomma un ennesimo “errore” commesso da un altro funzionario dipendente del settore Diretto da Iadicicco che era uno dei commissari di gara e pure verbalizzante.
Il Dirigente ha firmato il verbale del 29 marzo senza notare stranezze e lo ha pure pubblicato sul sito del Comune insieme alla determina del 11 aprile con la quale ha aggiudicato la gara alla CONPAT di Montesarchio.
Ma il Verbale n.7 non è stato corretto, la Commissione si è limitata a fare una “precisazione” con una dichiarazione del 24 maggio, due mesi dopo l’approvazione e tre giorni prima dell’acquisizione degli atti da parte della Questura, con la quale sostiene che la riunione è cominciata alle 10 del 29 marzo e si è concluca alle ore 19 del giorno 5 aprile.
Nel verbale e nella precisazione non si fa riferimento ad interruzioni e/o aggiornamenti e quindi si deve ritenere che i tre commissari, Iadicicco, Moretti e Iorio siano rimasti ininterrottamente nei locali del settore lavori pubblici per 177 ore, pure a Sabato santo, Pasqua e Pasquetta.
Il Segretario ritiene che anche questa versione “appezzottata” sia verosimile ?
Se questa fosse una “Commedia degli equivoci” ci sarebbe da divertirsi !
Invece è una gara di appalto da 14,4 milioni di euro che Feola con la relazione “secretata” (non ancora per molto) ritiene corretta nonostante un errore nel bando del RUP di cui il Dirigente non si accorge; una correzzione registata ma la Commissione se ne accorge dopo tre mesi; l’apertura di offerte tecniche in seduta riservata anzichè pubblica; una Tabella con i punteggi approvata e poi modificata dopo 5 giorni per ragioni inspiegabili; una seduta di gara che dura ininterrottamente 177 ore; la Commissione di Gara che firma un verbale sbagliato ma se ne accorge dopo due mesi; un dirigente che commette vari errori ma li attribusce sempre ai dipendenti del settore.”