La richiesta di accesso agli atti di verifica riguardo alla controversa vicenda Malies. Il segretario generale Feola, a margine della sua verifica riguardo alle procedure di affidamento dell’appalto da 15 mln di euro, ha optato per la non ostensibilità del documento, vale a dire la non pubblicità “erga omnes” dei risultati della verifica.
Che non sarebbe del tutto ultimata, stando ad indscrezioni di Palazzo. Epperò, nei confronti della decisione di Feola interviene l’opposizione che attraverso una nota è tornata a chiedere la ostensibilità della verifica “nel rispetto dei più elementari canoni di correttezza e trasparenza”, chiedendo la immediata comunicazione degli esiti del procedimento e del conseguente provvedimento del Segretario Generale”.
Anche il vicesindaco De Pierro, con delega alla trasparenza ed all’anticorruzione, è intervenuto nella questione e ha chiesto a Feola di valutare “la necesssità di approntare un formale riscontro all’indirizzo dei richiedenti, in modo da esplicitare le motivazioni giuridiche sottese alla valutata esclusione dal diritto di accesso che vanno a sopravanzare l’altrettanto legittimo esercizio delle facoltà “di ottenere dagli uffici (…) tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato.”
De Pierro incalza Feola, lo interroga su quali ragioni lo inducano ad adottare questo comportamento sotteso il fatto che gli atti relativi alle procedure della gara d’appalto siano stati già inoltrati alla Procura della Repubblica e contemplano tutti i crismi che garantiscono la riservatezza dell’indagine penale. Una scelta, quella di Feola, che finisce con l’alimentare dubbi e misteri sui contenuti di una verifica che le parti in causa ritengono già espletata e al netto di possibili elementi di criticità.