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Esiti elettorali, valutazioni contrapposte De Pierro-Abbate

Esiti elettorali, valutazioni contrapposte De Pierro-Abbate

14 Giugno 2024 | by Enzo Colarusso
Esiti elettorali, valutazioni contrapposte De Pierro-Abbate
Politica
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Lo scenario che si apre dopo il votro europeo e amministrativo non arride al sindaco di Benevento. I numeri sono passibili di interpretazione per cui tra le file mastelliste si fa professione di soddisfazione ma 4800 voti in città sono oggettivamente sotto le minime aspettative.

E si da la colpa all’astensionismo che però colpisce l’elettorato d’opinione; quello politico molto meno e ancora meno in presenza di un massiccio dispiegamento di “truppe” e con lo stesso Primo Cittadino a capeggiare in prima persona la campagna elettorale. Per cui se si può ritenere moderatamente soddisfatto in provincia, Mastella non lo è per la risposta che si è avuta in città, ma sornione non lo da da vedere. Eccezion fatta per Nascenzio Iannace, del cui risultato a San Leucio, pare che il sindaco non sia rimasto molto soddisfatto.

Per il vicesindaco De Pierro si tratta di un risultato che proietta il partito di Mastella saldamente al primo posto in città; di diverso avviso Gino Abbate, il Consigliere regionale che da Mastella è passato al PD.

Ginettaccio e Pompilio Forgione protagonisti di un piccatissimo contraddittorio. “Volevano andare a Bruxelles e si sono fermati a Grottaminarda”, la battuta tagliente che ha generato la reazione del coordinatore del disretto idrico sannita  che che si è spinto a vaticinare che Ginettaccio non sarà più consigliere regionale, “come è certo che spunti il sole al mattino”. “Non pensavo di scatenare tutta questa reazione per una battuta”, controbatte Abbate, che poi definisce Forgione “una sorta di mago Otelma” capace di prevedere il futuro.

Contumelie tra ex mastelliani che hanno preso direzioni diverse. In soccorso del leader arrivano però Agostinelli e Lepore, rispetivamente segretario propvimncdiale e cittadino di Noi di Centro. “Mastella è stato ed è un leader forte, attorno al quale nel corso degli anni si è formata un’intera classe dirigente di certo non ispirata a quel familismo che si imputa al Primo Cittadino”, e citano i casi del compianto Mino Izzo, Davide Nava e Fernando Errico o lo stesso Abbate. E Fausto Pepe, “solo per fare qualche esempio.”

 

 

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