Definire quella di oggi tra le sedute più atipiche della storia recente dei Consigli comunali beneventani è probabilmente riduttivo. Mai fino ad ora, per esempio, si erano presentati due punti all’ordine del giorno aventi come riferimento lo stesso gruppo imprenditoriale; Antum per il campo da golf, Offtec per il progetto relativo al Mamozio. Entrambi fanno riferimento ai Basile e la concomitanza rappresenta un unicum.
E se per il green golfistico si dovrà tornare in aula per correggere la grave omnissione di ben due emendamenti nell’arccordo di Programma, per il Mamozio più lineare è stato invece l’iter consiliare che prevedeva per Offtec una variazione di bilancio in favore dello stanziamento di 120mila euro per il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Qui la maggioranza ha approvato con 18 voti a favore e sette contrari.
Ma non sono mancate le polemiche e pure furibonde tra amministrazione e opposizione. Assente Mastella è toccato al vice De Pierro ed anche a Pasquariello difendere le scelte dell’Amministrasione dinanzi all’incalzare della minoranza. “Siamo consapevoli di ciò che andiamo ad operare e non è vero che non abbiamo un ‘idea di città”, dice con forza Francesco De Pierro. E’ sotto gli occhi di tutti quello che Benevento sta diventando per opera della nostra amministrazione per cui è inaccettabile l’accusa di procedere a tentoni”, ha sbottato il vicesindaco che è apparso innervosito forse anche per via di ciò che era successo in abbrivio di seduta consiliare e foirse anche per avere dovuto prendersi sulle spalle l’onere di dover difendere il governo cittadino visto che il sindaco non ha mai presideuto i lavori in questa giornata al calor bianco.
Si è finito per rivangare il passato di ognuno, la diversa collocazione politica nel corso degli anni, i tanti giri di casacca, le responsabilità pregresse. A turno Megna, Miceli, De Lorenzo hanno evidenziato le perplessità di una condotta monocorde mastelliana cui Pasquariello ha però ricordato che saranno solo i cittadini a decidere se quanto fatto sia apprezzabile oppure no e che in fin dei conti il corpo elettorale lo ha già fatto riconsegnando loro le chiavi della città. Schermaglie politiche che lasciano in secondo piano il futuro del manufatto di piazza Duomo, oggi diametralmente opposto e in direzione modernista rispetto al disegno originario di Gabetti e Isola cui Viespoli aveva affidato l’incarico di redigere il progetto museale originario.
Tanti anni ed ora l’esigenza di porre rimedio, magari bruciando le tappe e non ve ne sarebbe nemmeno bisogno. Pensare bene a quale uso destinarlo il Mamozio è cosa buona e giusta, magari tenendo conto di alcune pendenze giudiziarie che investono il palazzo Cepid, alle spalle del manufatto, e per cui qualcuno come Altrabenevento ne paventa l’abbattimento. La fretta è sempre cattiva consigliera ma va dato atto alla giunta Mastella di avere avvertito l’esigenza di tornare sull’argomento e provare a dare una soluzione. Dal canto suo Luigi Diego Perifano prova a fare opera di comprensione in un ginepraio di tecnicismi sconosciuti a molti.